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Subject La Ocean Viking attracca in Francia
Date November 14, 2022 10:51 AM
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Dopo il tira e molla dei giorni precedenti, tutte le persone soccorse dalle navi Ong Humanity 1, Geo Barents e Rise Above sono finalmente a terra.

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La Ocean Viking attracca in Francia


Foto via Twitter/SOS Mediterranée ([link removed])

Quella passata è stata un’altra settimana drammatica per il salvataggio in mare. Dopo il tira e molla dei giorni precedenti, tutte le persone soccorse dalle navi Ong Humanity 1, Geo Barents e Rise Above sono finalmente a terra. La nave Ocean Viking però è stata costretta ad arrivare in Francia.

1. Tutti i soccorsi dalle navi Ong Humanity 1, Geo Barents e Rise Above sono finalmente scesi dalle navi

Nonostante i divieti e le violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano, è stato finalmente consentito lo sbarco dei migranti ([link removed]) che per giorni sono stati costretti a rimanere sulle navi che li hanno soccorsi.

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Oltre all’autorizzazione data alla Humanity 1, su cui erano rimaste 35 persone, e alla Geo Barents (qui il reportage di Propaganda Live a bordo della nave ([link removed]) ), su cui ne erano rimaste 200 - entrambe ferme nel porto di Catania -, è stata data l’autorizzazione anche alla nave Rise Above, della Ong Mission Lifeline, che ha attraccato a Reggio Calabria, con 89 persone a bordo. Inoltre sulla Humanity 1 è stato evitato il peggio dato che le 35 persone rimaste a bordo avevano iniziato uno sciopero della fame.
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Il giornalista Giansandro Merli, sul Manifesto, ha evidenziato ([link removed]) che sulla Rise Above non è stato creato alcun caso nazionale: “stavolta sarebbe stato più difficile bloccare i “non vulnerabili”[...]. Così il governo ha cercato delle giustificazioni. Con il tentativo di contrastare quanto disposto dalle convenzioni internazionali sul diritto del mare attraverso provvedimenti amministrativi, scritti male e ritenuti illegittimi da importanti costituzionalisti, il governo si è messo in un vicolo cieco”.

2. Dopo il no dell’Italia, la Ocean Viking attracca in Francia

Il destino di centinaia di persone soccorse nel Mediterraneo centrale dalla nave Ocean Viking della Ong SOS Mediterranée ha innescato una lite diplomatica tra Italia e Francia, con il governo francese che ha definito "inaccettabile" che Roma abbia rifiutato di consentire alla nave, che trasportava oltre 200 richiedenti asilo, di attraccare in un porto italiano, si legge ([link removed]) sul Guardian.

Mentre dalla Ocean Viking continuavano ad arrivare testimonianze sulle condizioni critiche delle persone a bordo, la Commissione Europea ha emanato una dichiarazione ([link removed]) in cui è stata sottolineata la necessità dello sbarco immediato in un porto sicuro. Nonostante il tira e molla tra Italia e Francia, quest’ultima ha autorizzato ([link removed]) l’attracco della Ocean Viking a Tolone -noi ricostruiamo l'intera vicenda in questo approfondimento di Claudia Torrisi ([link removed]) .

“La decisione unilaterale dell'Italia che mette a rischio vite umane e non è conforme al diritto internazionale [...]. L'attuale governo italiano non ha rispettato il meccanismo europeo su cui era impegnato", ha affermato Laurence Boone, sottosegretario agli affari interni della Francia. Nel frattempo la stessa ha annunciato che sospenderà la sua partecipazione al meccanismo volontario di redistribuzione ([link removed]) dei migranti dall’Italia:

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SOS Mediterranée, Ong a capo della nave Ocean Viking, in un comunicato stampa ha affermato ([link removed]) : “chiediamo la solidarietà della società europea. È vitale e urgente che il diritto marittimo sia nuovamente rispettato nel Mediterraneo centrale. [...] È imperativo che gli Stati membri mostrino solidarietà con i paesi costieri attraverso l'attuazione di un meccanismo di sbarco prevedibile ed efficiente, nonché l'istituzione di servizi di ricerca e soccorso”.

3. La necessità di un piano europeo per il soccorso in mare

La Ong Medici Senza Frontiere (MSF), in un comunicato ([link removed]) , oltre a sfatare alcuni miti inerenti al ruolo delle Ong in mare e ai numeri degli arrivi in Italia, ha chiesto la realizzazione di un sistema di ricerca e soccorso statale europeo nel Mediterraneo e un miglioramento della distribuzione dei migranti nell'Unione Europea.
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MSF ha chiesto "la fine di tutte le azioni punitive contro le ONG che stanno cercando di salvare vite” e un meccanismo di responsabilità condivisa a livello europeo, aggiungendo che le ONG hanno svolto solo un piccolo ruolo nel portare i migranti in Italia. Infatti, dei 95.000 migranti e rifugiati arrivati ​​in Italia negli ultimi mesi, solo il 14% era "legato all'attività di ricerca e soccorso delle ONG".
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“Oggi, sono molte di più le persone che vengono riportate nell’inferno dei centri di detenzione in Libia che quelle che arrivano in Italia. Ricordiamo tra l’altro che i paesi al mondo che ospitano più rifugiati per quantità e per percentuale della popolazione, non sono né l’Italia, né altri paesi europei, ma paesi come Turchia, Pakistan, Uganda e Libano”.
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4. Bambino trovato morto in un’imbarcazione a Lampedusa

Un bambino di 20 giorni è stato trovato morto su un’imbarcazione in cui viaggiava con altre 36 persone ([link removed]) , soccorse dalla guardia costiera italiana, vicino a Lampedusa.

Il bambino, che viaggiava con la madre 19enne dalla Costa d'Avorio, soffriva di problemi respiratori e la famiglia stava cercando di raggiungere l'Italia per curarlo.
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Un medico, esaminando il corpo del bambino, non ha trovato segni di violenza e ha concluso che la morte è stata causata dall'ipotermia e dalle fragili condizioni del bambino.

5. Aumentano le domande di asilo in UE

L’Agenzia di Asilo UE (EUAA) ha affermato ([link removed]'Ucraina,%20hanno%20chiesto%20una%20qualche%20forma%20di%20protezione%20temporanea,%20ha%20aggiunto.%20%20Le%20cifre%20ammontano%20a%20circa%20la%20met%C3%A0%20di%20quelle%20registrate%20alla%20fine%20del%202015,%20secondo%20l'agenzia.%20%20%22Prese%20insieme,%20le%20domande%20di%20asilo%20e%20le%20registrazioni%20di%20protezione%20temporanea%20hanno%20finora%20superato%20i%205%20milioni%20nel%202022%22,%20ha%20affermato%20l'EUAA.) che il numero di domande di asilo ha raggiunto livelli mai visti per quasi sette anni, quando oltre 1 milione di persone sono fuggite dalla guerra in Siria.
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L'agenzia ha segnalato un aumento del 16% delle domande di rifugiati ad agosto rispetto al mese di luglio. 84.500 persone hanno chiesto asilo nei Paesi dell’UE, insieme a Norvegia e Svizzera. Altre 255.000, quasi esclusivamente dall'Ucraina, hanno chiesto una qualche forma di protezione temporanea. Le cifre ammontano a circa la metà di quelle registrate alla fine del 2015, secondo l'agenzia. "Prese insieme, le domande di asilo e le registrazioni di protezione temporanea hanno finora superato i 5 milioni nel 2022", ha affermato l'EUAA.

Con la guerra ancora in corso in Siria e dopo che i talebani hanno preso il potere in Afghanistan, afgani e siriani continuano a rappresentare la percentuale più alta di nazionalità in cerca di rifugio in Europa. Quasi un terzo dei ricorrenti ad agosto proveniva da questi due paesi. Inoltre, l'EUAA ha sottolineato la presenza di un forte aumento, nel mese di agosto, del numero di bambini provenienti da Afghanistan e Siria che viaggiano da soli, quasi il 28% rispetto al mese di luglio.

6. In Belgio adulti e minori richiedenti asilo lasciati in un limbo di irregolarità e precarietà

Il Belgio rifiuterà un numero stimato di 5.000 domande di asilo di profughi afghani, tentando di rispondere così alla cronica mancanza di posti letto nelle strutture di accoglienza.
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“Gli afgani che sono venuti nel Paese senza passaporto - spiega l’ECRE ([link removed]) - non possono tornare indietro. Invece di espandere le strutture di accoglienza, le autorità belghe vogliono accelerare il deflusso poiché più spazi sarebbero disponibili una volta che altri richiedenti asilo lasceranno i centri di accoglienza”.

Con questa situazione gli afgani, a cui non è stata concessa protezione, rischiano di rimanere senza un alloggio in quanto non avranno altra scelta che rimanere in Belgio "illegalmente" o dirigersi in un altro paese dell'UE.

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