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Un altro ragazzo si è tolto la vita in un Cpr

     

      Foto copertina via Twitter/Altreconomia

Il 31 agosto scorso un ragazzo di 28 anni originario del Pakistan si è tolto la vita nel Centro per i rimpatri e per i richiedenti asilo (Cpr) di Gradisca d'Isonzo. Si tratta della quinta vittima da quando la struttura ha riaperto nel 2019.


1. Un altro morto nel Cpr di Gradisca d’Isonzo

Un giovane migrante, di 28 anni, di origine pakistana, portato nel Centro per i rimpatri e per i richiedenti asilo (Cpr) di Gradisca d'Isonzo (Gorizia), si è suicidato un'ora dopo il suo ingresso nella struttura il 31 agosto scorso.

Del giovane non sono state fornite le generalità, ma secondo quanto ricostruito, il ragazzo si sarebbe suicidato all’interno della camerata a cui era stato assegnato dopo aver effettuato la visita medica e dopo aver atteso che le persone con cui divideva quegli spazi fossero uscite per fumare una sigaretta.

Come ricorda Altreconomia, sale a cinque il numero di persone che hanno perso la vita all’interno della struttura da quando ha riaperto, nel 2019.




2. 
Migranti e propaganda: toni allarmistici e zero soluzioni

Nonostante siano diminuiti gli sbarchi, i partiti, soprattutto di destra, continuano a parlare di migrazioni in toni allarmistici.

La situazione nell’hotspot di Lampedusa è un ottima cartina di tornasole per capire questo meccanismo:

“Nell’isola simbolo dell’immigrazione in Italia i migranti non esistono. Sono una presenza costante ma invisibile: dall’hotspot non si può uscire e solo gli addetti alla sicurezza e all’accoglienza possono entrare, neanche i giornalisti sono ammessi” e ancora, contrastando la propaganda di destra citando i numeri degli sbarchi effettivi, la giornalista Eleonora Camilli riporta: “[...] nel mese di agosto a Lampedusa il flusso è stato simile a quello dello scorso anno: 5.425 arrivi in 176 sbarchi, rispetto ai 5.210 arrivi nel 2021 in 189 sbarchi. Dal 18 al 25 agosto, a causa del vento forte di maestrale, non è approdato nessuno”.

Come ricorda Pietro Bartolo, vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del parlamento europeo, in un’intervista per Domani, “la retorica dei salvatori della patria, con slogan tipo “zero immigrati” distrae gli elettori facendogli credere che zero migranti significhi zero problemi”.
 

3. Emergency ha annunciato di aver comprato una nave per soccorrere i migranti 

Emergency, l’organizzazione non governativa fondata da Gino Strada e da sempre al fianco delle popolazioni martoriate da guerre e conflitti, ha annunciato di aver comprato una nave e che inizierà attività di ricerca e soccorso, aiutando le persone migranti che rischiano la vita attraversando il mar Mediterraneo

La nave si chiama Life Support ed è attraccata al porto di Genova per lavori in vista delle prime missioni che inizieranno nei prossimi mesi.

“A un anno dalla perdita di Gino, siamo pronti a dare vita a questo nuovo progetto - ha detto Pietro Parrino, direttore del Field Operations Department, riferendosi a Gino Strada, medico e fondatore di Emergency, morto il 13 agosto 2021 a 73 anni. La Life Support realizza un progetto a lungo voluto e pensato insieme a Gino per supportare chi soffre e rappresentare chi ritiene non si possa stare a guardare. L’attività di ricerca e salvataggio in mare da parte delle ong è un argomento spesso divisivo ma salvare vite non può essere divisivo, mai. Questo è il nostro punto di partenza, anche questa volta”.

4. La nave Ocean Viking attraccherà a Taranto
Dopo un'attesa di otto giorni, la nave Ocean Viking è attraccata nell porto di Taranto

A bordo della nave erano state accolte 459 persone - tra di loro anche neonati e minori non accompagnati - soccorse in 10 distinte interventi di salvataggio nel corso della scorsa settimana. La ong Sos Mediterranee, che gestisce la nave, aveva parlato di “condizioni di vita estreme” sull’imbarcazione. 

“Non abbiamo mai sperimentato una tale quantità di casi medici gravi a bordo della Ocean Viking prima d’ora. I sopravvissuti si sono trovati in mezzo al mare in situazioni inimmaginabili”, aveva dichiarato Xavier Lauth, direttore operativo di Sos Mediterranee.

5. Primi richiedenti asilo ricollocati dall'Italia alla Francia attraverso il nuovo meccanismo dell'UE

Un gruppo di 38 richiedenti asilo ha lasciato l'Italia per la Francia la scorsa settimana. Sono i primi a essere ricollocati nell'ambito del nuovo "meccanismo di solidarietà volontaria" dell'UE.

Francia e Italia sono tra i paesi che hanno accettato di accogliere migranti e rifugiati dai paesi europei che registrano un gran numero di arrivi. La Francia ha accettato di accogliere 3.000 persone all'anno. Tale meccanismo mira a fornire agli Stati membri dell'UE "più colpiti dai flussi migratori" l'aiuto di altri Stati attraverso la ricollocazione dei rifugiati e contributi finanziari.

Di questo meccanismo aveva parlato approfonditamente il giornalista Paolo Riva nel mese di giugno.



6. L’indifferenza dell’Europa: dal Mar Egeo al Mediterraneo Centrale

Secondo l’Aegean Report, in media 100 persone sono state trovate alla deriva, su zattere di salvataggio e gommoni, ogni singolo giorno di agosto, a causa dei respingimenti effettuati dalle autorità greche.

“I politici europei, in particolare del Parlamento europeo, sembrano totalmente incapaci o non disposti a intraprendere azioni contro uno Stato membro, anche uno che stia sistematicamente violando le leggi internazionali e i diritti umani su scala industriale, senza precedenti in Europa dalla seconda guerra mondiale”, denuncia l’Aegean Report. Una prova ulteriore è l’ostilità nei confronti di Iasonas Apostolopoulos, soccorritore della Ong Mediterranea Saving Humans, che, come viene raccontato su Europa Today, “è diventato famoso per il suo impegno nei salvataggi in mare. Ma gli elogi sono diventati insulti quando ha cominciato a denunciare i respingimenti da parte di Atene”.

Secondo il ministro greco all’immigrazione, da gennaio la Grecia ha bloccato l’ingresso a oltre 150.000 migranti.



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