La web-review settimanale
in anteprima per gli iscritti alla newsletter!
Fine delle restrizioni, ma non per i migranti

      Foto via Twitter/InfoMigrants

A finire in quarantena sulle navi, sono soltanto i migranti sbarcati sulle coste italiane. Appare sempre più difficile giustificare questa scelta con ragioni sanitarie.

1. Nonostante la fine delle restrizioni, i migranti continuano a essere trattenuti nelle navi quarantena

Nonostante la fine di quasi tutte le restrizioni sulla penisola, ci sono persone che sono ancora trattenute sulle navi quarantena.

“L’ambigua base giuridica - scrive Giansandro Merli sul Manifesto - è appesa all’ordinanza del ministero della Salute del 22 febbraio 2022, prorogata l’ultima volta il 28 aprile scorso fino al 31 maggio. Disciplina l’ingresso nel territorio nazionale disponendo che, a meno di sintomi da Covid-19, è escluso dai cinque giorni di quarantena chi ha il greenpass, un certificato di guarigione o il risultato negativo di un tampone (molecolare o antigenico). Il paradosso – o, in base alle interpretazioni, la forzatura giuridica – è che tutti i migranti sbarcati sono sottoposti a test prima di salire sulle navi quarantena, anche per isolare gli eventuali positivi”.

Inoltre, come sottolinea Merli, questo tipo di provvedimento non vale per le persone rifugiate ucraine per le quali è previsto un “tampone entro 48 ore dall’arrivo e, se negativo, semplice auto-sorveglianza[...]. “In ogni caso”, continua Merli, “è difficile credere che un trattamento riservato a un’unica categoria di persone, cioè chi sbarca, abbia una ratio sanitaria”.

 

2. Continuano le discriminazioni nei confronti degli africani in fuga dall’Ucraina

Non meno di 80.000 studenti iscritti alle università ucraine provengono dal Sud del mondo e molti di questi provengono da paesi africani.

“Non ho nessuno qui in Germania o familiari. Sono appena venuto in Germania in modo che il governo tedesco mi aiuti a essere al sicuro e a continuare la mia formazione qui”, ha detto Chizzy - nome di fantasia - un 23enne nigeriano che studiava a Kharkiv, intervistato da Deutsche Welle. Lui e altri che sono fuggiti dall'Ucraina si sono rivolti a un centro di accoglienza di Berlino per fare richiesta di protezione. Dopo un mese solo gli ucraini sono stati selezionati per proseguire con le procedure.

Gruppi di rifugiati, insieme ai rappresentanti del consiglio dei rifugiati di Berlino e di altre ONG, hanno organizzato una protesta il 17 maggio nella capitale tedesca di fronte al Bundesrat, chiedendo uguali diritti per i cittadini di paesi terzi in fuga dall'Ucraina, così come per altri rifugiati.
 

3. Respingimenti e percosse sul confine bulgaro

Le autorità bulgare stanno picchiando, derubando, spogliando e usando cani poliziotto per attaccare afgani e altri richiedenti asilo e migranti, per poi respingerli in Turchia senza alcun colloquio formale o procedura di asilo.

Lo afferma Human Rights Watch, che ha intervistato 15 uomini afghani tra novembre 2021 e aprile 2022 ricostruendo 19 respingimenti delle autorità bulgare verso la Turchia. Diciassette di questi respingimenti si sarebbero verificati tra ottobre e aprile e due nell'estate del 2021. Dodici persone hanno affermato che la polizia bulgara ha utilizzato cani poliziotto: cinque di loro hanno affermato di essere stati morsi.

“L'Unione europea dovrebbe garantire che la Bulgaria fermi immediatamente i respingimenti illegali e disumanizzanti ai suoi confini e consenta ai richiedenti asilo l'accesso a procedure di asilo eque” ha affermato Michelle Randhawa, funzionaria per i diritti dei migranti presso Human Rights Watch.

 

4. L’Italia riceve milioni di euro dall’UE per testare l’intelligenza artificiale sulle persone migranti

“L’Italia è al terzo posto per quantità di fondi europei destinati alla ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale per il controllo delle frontiere. Con Francia e Spagna in testa, ogni anno in Italia arrivano 38 milioni di euro, il 12% del budget totale distribuito dall’Unione europea negli ultimi quindici anni, che ammonta a 341 milioni di euro”.

È quanto viene riportato da Wired Italia che ha pubblicato un articolo sulla ricerca effettuata da Statewatch, dal titolo “A clear and present danger”. “Secondo l’organizzazione che ha lavorato tra le altre insieme a European Digital Rights e Access Now, l'attuale proposta di regolamentazione europea sull’intelligenza artificiale, l'AI act, non fornisce infatti adeguate salvaguardie sull’uso di questa tecnologia in campo migratorio”.

Non vi sarebbero infatti particolari obblighi sull’uso di tali tecnologie ai confini: “una scelta che permetterà di fatto, così come dichiarato dalla Commissione Europea, lo sviluppo di tecnologie che metteranno a rischio alcune categorie di persone senza nessuna tutela normativa”.

 

5. Cadono tutte le accuse per don Zerai

Nell'agosto 2017 veniva notificato l’avviso di garanzia a don Mosè Zerai, candidato al Nobel per la pace nel 2015, e impegnato negli aiuti umanitari ai profughi. Giovedì scorso il decreto di archiviazione che fa cadere definitivamente le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina contro il sacerdote eritreo.

Come scrive Paolo Lambruschi su Avvenire, “dopo mesi di rassicurazioni verbali il sacerdote ha ricevuto dal suo legale il decreto di archiviazione. Ci sono voluti 52 mesi di indagini alla procura di Trapani per arrivare al decreto datato effettivamente dicembre 2021. Ma con la spedizione fanno in tutto 57 mesi di attesa per dimostrare che le accuse infamanti erano infondate”.
 

6. Un nuovo naufragio al largo della Tunisia

Settantacinque persone sono scomparse a seguito del capovolgimento di un’imbarcazione su cui viaggiava un gran numero di migranti.

L’imbarcazione è affondata al largo della Tunisia, ha affermato l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM). “Il naufragio porta il numero totale di morti nel Mar Mediterraneo centrale quest'anno a oltre 650, secondo l'Oim, una cifra simile a quella dello stesso periodo dell'anno scorso”, ha riportato la giornalista Emma Bubola sul New York Times. 

Oscar Camps, fondatore della Open Arms, ha criticato aspramente l’inazione degli Stati memberi dell’UE, sottolineando la gravità dell’omissione di soccorso.

Infine, sbarcheranno domani a Pozzallo i 294 migranti a bordo della nave Ocean Viking, aspettavano da 10 giorni l’assegnazione di un porto sicuro.


Il team di Open Migration

Facendo una donazione ci aiuterai ad offrire più informazione di qualità.
Sostienici
Esplora la nostra dashboard
Esplora la nostra dashboard
Open Migration su Twitter
Open Migration su Facebook
Visita Open Migration
Copyright © 2017, Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili.
 
Our mailing address is:
Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili
Via Monti di Pietralata 16
Rome, RM 00157
Italy

Want to change how you receive these emails?
You can update your preferences or unsubscribe from this list