Milioni di stranieri nati e cresciuti in Italia sono esclusi dal pieno godimento dei diritti a causa della legge vigente sulla cittadinanza
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La riforma della cittadinanza di nuovo al centro del dibattito politico
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Foto di copertina via L’Italia Sono Anch’Io ([link removed]) .
Milioni di stranieri nati e cresciuti in Italia sono esclusi dal pieno godimento dell’esercizio dei diritti civili e politici a causa dell’attuale legge sulla cittadinanza. Una proposta di riforma è stata presentata nei giorni scorsi.
1. Riforma della cittadinanza, presentati centinaia di emendamenti
“La riforma della cittadinanza non può tardare ancora" e l’attuale legge basata sullo Ius sanguinis rappresenta un “vulnus nella democrazia” che esclude oltre 5 milioni di stranieri nati o residenti in Italia dalla pienezza dell’esercizio dei diritti civili e politici. È la visione del costituzionalista Paolo Bonetti, professore di diritto costituzionale e docente di Diritto degli stranieri all’Università di Milano-Bicocca, affidata ad un’intervista a Corrado Giustiniani sull’Espresso ([link removed]) .
La riforma della legge sulla cittadinanza sta riemergendo con forza nel dibattito politico a seguito della proposta presentata nei giorni scorsi dall’On. Giuseppe Brescia del Movimento 5 Stelle e ribattezzata Ius scholae.
Ferma appare l’opposizione di Lega e Fratelli d’Italia che hanno presentato 728 emendamenti.
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“Per diventare cittadini italiani potrebbe non bastare essere cresciuti in Italia e aver frequentato la scuola italiana: servirà anche una conoscenza dettagliata su usi e costumi del nostro paese dagli antichi romani a oggi e, in particolare, delle sagre tipiche [...]”. Per Redattore Sociale, la giornalista Eleonora Camilli ha segnalato i più curiosi ([link removed]) .
2. Bambini ucraini costretti a pagare la retta scolastica più alta a Vigevano
A Vigevano sono arrivati otto bambini dall’Ucraina, ma pure se inseriti nelle scuole cittadine, riporta ([link removed]) Milano Today “l'amministrazione comunale intende applicare il regolamento sulle mense che prevede il pagamento della retta più alta se non si è in grado di dimostrare, con documentazione Isee, di avere diritto ad una tariffa ribassata”.
Attualmente, l’amministrazione di Vigevano, guidata dal sindaco della Lega Andrea Ceffa, non intende derogare la regola nemmeno per due bambini profughi di guerra. La notizia ha provocato sdegno su più fronti, tanto che è stato chiamato in causa Attilio Fontana, presidente della regione Lombardia, in una lettera da parte di Giuseppe Villani (consigliere regionale del PD) in cui si fa appello alla solidarietà
Il caso ricorda quello di Sara Casanova, sindaca di Lodi, che nel 2018 attuò un simile provvedimento escludendo i bambini figli di stranieri dai servizi mensa e scuolabus - e per cui subì una condanna per discriminazione ([link removed]) .
3. Le Nazioni Unite indagano sulle presunte fosse comuni di migranti in Libia
In una missione di accertamento dei fatti ([link removed]) , le Nazioni Unite hanno indagato sulla presenza di fosse comuni di migranti in Libia.
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I migranti, intervistati nell’ambito della UN Human Rights Council Fact-Finding mission on Libya ([link removed]) , continuano a condividere informazioni allarmanti sulla situazione a Bani Walid, snodo del traffico di esseri umani a circa 130 chilometri a sud-est di Misurata. Nell'ultimo rapporto della missione, pubblicato il 28 marzo, sono presenti le accuse di otto migranti intervistati: è stato rilevato che vi erano "ragionevoli motivi per ritenere che i migranti fossero tenuti prigionieri, assassinati, torturati e violentati". Molti dei migranti hanno raccontato dell'esistenza di fosse comuni a Bani Walid: uno di loro ha affermato di aver seppellito personalmente tre corpi.
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Nel frattempo, la Germania, che in questo periodo è impegnata nell’operazione navale EUNAVFOR MED IRINI, attiva dal 2020, per l’applicazione dell’embargo sulle armi imposto dall’ONU nei confronti della Libia, per motivi etici ha deciso ([link removed]) di non addestrare più la Guardia costiera libica.
4. Diritti e accesso ai documenti: la protesta di immigrati e immigrate in sciopero
Il 31 marzo in diverse città italiane - tra le altre Roma, Torino, Foggia, Modena e Milano - si è svolto lo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici straniere “per denunciare il razzismo istituzionale che affligge chi non ha la cittadinanza europea e per chiedere un radicale cambiamento delle politiche migratorie in Italia”.
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“Oggi siamo qui, in presidio, qui dove ogni giorno viene messo in scena lo stesso ricatto: il ricatto del rinnovo dei documenti, il ricatto del permesso di soggiorno. Siamo qui, operai dei magazzini e braccianti delle campagne, straccivendoli dei mercati di Torino, persone immigrate da quattro continenti diversi, per dire: basta al ricatto dei documenti, basta con le sanatorie truffa e documenti per tuttə!” ha affermato il coordinamento Documenti per tutt”, riportato ([link removed]) da Torino Today.
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Nel frattempo, Damfa Allu, un bracciante agricolo ([link removed]) di 28 anni originario del Gambia è stato trovato morto nella sua baracca di lamiera nell’insediamento di Torretta Antonacci a San Severo in Puglia.
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5. Ancora morti alle frontiere terrestri e marittime
Due migranti sono stati travolti e uccisi ([link removed]) da un furgone sull'A10 Genova-Ventimiglia, all'altezza di Bordighera, in direzione Francia. A quanto si apprende le due vittime stavano attraversando l'autostrada. Un’altra persona straniera è rimasta gravemente ferita.
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Mentre nel Mediterraneo Centrale oltre 90 persone sono annegate nell’ennesimo naufragio ([link removed]) : sono solo 4 le persone sopravvissute.
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6. L’ombra dello scandalo Windrush aleggia ancora sul Regno Unito
Secondo Wendy Williams ([link removed]) , esperta indipendente incaricata di indagare sui fatti dello scandalo Windrush, il Ministero dell'Interno inglese ha fallito nel dare avvio a un cambiamento sistemico e radicale a seguito delle gravi discriminazioni subite da un’intera generazione di persone afro-caraibiche inglesi.
Tra il 2012 e il 2013, nei confronti di cittadini della così detta “generazione Windrush ([link removed]) ” vennero promosse politiche securitarie e discriminatorie dall’allora segretaria degli Interni Theresa May. Uomini e donne afro-caraibici arrivati da bambini tra gli anni ‘50 e ‘60 furono privati dei loro diritti e vennero di fatto “irregolarizzati”.
A distanza di anni, nonostante le “promesse di cambiamento” da parte del governo britannico, Williams afferma che delle 30 raccomandazioni per il miglioramento del Ministero dell’Interno, solo 8 sono state portate a termine.
7. Fondi di investimento e speculazione criminalizzano le migrazioni
“Fornendo un significativo sostegno finanziario alle industrie responsabili della crisi climatica e della sorveglianza, le società di asset management BlackRock, Vanguard e State Street stanno favorendo l’inazione climatica, la criminalizzazione delle migrazioni e la militarizzazione dei confini, il tutto mentre si presentano come sostenibili e attente al clima”, è quanto viene denunciato nel rapporto ([link removed]) “Crashing in crisis” di Friends of the Earth e del centro di ricerca indipendente Transnational institute (Tni).
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Come riporta ([link removed]) AltrEconomia, oltre a favorire l’inazione climatica, queste grandi società, “finanziano, ad esempio, aziende che gestiscono carceri private e centri di detenzione per migranti, come CoreCivic e Geo Group: quest’ultima nel dicembre 2019 è stata al centro di una causa portata avanti da alcuni detenuti che hanno denunciato pratiche di lavoro coercitive, tra cui “la violazione del salario minimo e delle leggi contro la schiavitù per aver costretto i detenuti a lavorare gratis”.
Tra le società spicca Vanguard, “con oltre 386 miliardi di dollari investiti tra oil&gas, agribusiness e sorveglianza delle frontiere, seguita da BlackRock (171 miliardi di dollari) e StateStreet (116 miliardi di dollari)”.
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