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Soccorrere naufraghi nel Mediterraneo può farti rischiare 20 anni di carcere
 
Dariush Beigui era il capitano della nave Iuventa ed è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La sua colpa è aver salvato, tra il 2016 e il 2017, centinaia di vite nel Mediterraneo tra chi tentava di raggiungere l'Europa a bordo di barche di fortuna. Imputato a Trapani, rischia fino a 20 anni di carcere. Lo ha intervistato per noi Anna Dotti.

Dall'attualità all'approfondimento. Come si possono spiegare gli altalenanti sentimenti di avversione degli italiani nei confronti degli stranieri? Quel Noi e Loro, dopo decenni in cui il numero degli stranieri che vivono nel nostro paese è piuttosto stabile? Ce ne parla Chiara Ferrari di Ipsos, in questo articolo tratto dal nostro e-book: "A 30 anni dallo sbarco della Vlora. Breve viaggio nell’Italia che si è scoperta paese di immigrazione"

Infine la nostra rassegna web settimanale, con cui vi raccontiamo le ultime notizie su rifugiati e migrazioni. L'accordo tra Italia-Libia ha ormai 5 anni; i nuovi affari con la Libia per contrastare i flussi migratori; la Danimarca che deporta i propri detenuti stranieri in Kosovo. Questo e molto altro nella nostra ultima Web-Review.


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A parlare è l’attivista Dariush Beigui, capitano della nave Iuventa della tedesca Jugend Rettet indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver salvato tra settembre del 2016 e giugno del 2017 centinaia di vite nelle acque del Mediterraneo. L’inchiesta ha portato al sequestro della nave e al processo che vede indagato lo stesso Beigui, che rischia fino a 20 anni di carcere. Lo ha intervistato per noi Anna Dotti.
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Sebbene da 10 anni circa gli stranieri residenti siano attestati intorno ai 4-5 milioni di persone, come si possono spiegare gli altalenanti sentimenti di avversione nei confronti degli stranieri? Ce ne parla Chiara Ferrari di Ipsos,, in questo approfondimento tratto dal nostro e-book "A 30 anni dallo sbarco della Vlora. Breve viaggio nell’Italia che si è scoperta paese di immigrazione".
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L’accordo tra Italia e Libia continua a violare i diritti delle persone migranti, a 5 anni dalla firma sarebbe l’ora di revocarlo.
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