Nella settimana in cui il mondo festeggia l’anniversario della caduta del muro di Berlino un dato lascia stupiti: solo in Europa sono state costruite barriere per una lunghezza superiore di sei volte a quella berlinese, quasi sempre per bloccare i migranti.
1. Sui trent’anni dell’Europa senza muro
Il 9 novembre scorso è ricorso il trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, una data simbolica che l'Europa "Unita" si appresta a celebrare in grande stile.
Come ricorda Luca Attanasio su Atlante Treccani il mondo fu allora “investito dalla sensazione di inizio di una nuova epoca, l’evo del ‘senza muri’, il secolo dell’incontro pacifico al di là di confini fisici e culturali”.
Fa quindi una certa impressione scoprire che, trent’anni dopo “l’Unione Europea ha costruito l’equivalente di sei muri di Berlino per estensione sulla superficie terrestre e 29 su quella marittima”, quasi tutti allo scopo di bloccare le rotte dei migranti.
Mancata riforma del Regolamento di Dublino, fallimento del sistema di Relocation e ritorno dei militari alle frontiere interne, era questa l?europa che immaginavamo quel 9 novembre 1989? Serena Chiodo e Anna Dotti se lo domandano in questo nostro approfondimento.
2. Malta-Libia: patto segreto sulla pelle dei migranti?
Un patto segreto tra Malta e la guardia costiera libica per intercettare i migranti e riportarli in Libia, è questo in sintesi il clou della notizia lanciata dal Sunday Times of Malta nei giorni scorsi.
Secondo il giornale, Malta avrebbe negoziato segretamente un accordo con la Libia che vede le Forze Armate di Malta (AFM) coordinarsi con la guardia costiera libica per intercettare i migranti diretti verso l'isola e rispedirli indietro prima che entrino in Sar maltese.
L'accordo di "cooperazione reciproca" sarebbe stato siglato tra i membri dell'AFM e quelli della cosiddetta guardia costiera libica.
Come ricorda Repubblica, a riprova di quanto detto il quotidiano maltese pubblica la foto di un incontro tra il colonnello Clinton O'Neil, capo delle operazioni e dell'intelligence Afm, ed il vicepremier libico Ahmed Maiteeq, organizzato dall'ambasciatore maltese a Tripoli.
3. Per la Commissione Europea la Libia continua a non essere un porto sicuro
Interrogata a seguito delle rivelazioni su presunti accordi tra autorità maltesi e libiche per intercettare i migranti e rispedirli indietro verso il paese nordafricano, la portavoce della Commissione europea Mina Andreeva ha ribadito che la Libia "non è un porto sicuro" per i migranti.
Abbiamo visto i report ma non abbiamo i dettagli e dunque non abbiamo nessun commento a riguardo da fare, e poi non posso commentare qualcosa che non è stato confermato, chiedete a Malta”. “La Libia non è un porto sicuro”, le parole della Andreeva.
4. Le difficoltà di essere ragazzi italiani ma senza cittadinanza
Nati e cresciuti in Italia, ma da genitori africani. Per questo gli atleti della Tam Tam basket di Castel Volturno non potranno giocare a livello nazionale nel campionato under 16 Eccellenza, dopo aver vinto quello regionale.
Andiamo con ordine: in base al regolamento della Fip, la Federazione Italiana Pallacanestro, non ci possono essere più di due stranieri per squadra. Come spiega Vladimiro Polchi su Repubblica “la regola ha più di un fondamento: c'è stato infatti un periodo in cui procuratori senza scrupoli prendevano giovani atleti africani e ci lucravano su”. Proprio per questo la squadra si era rivolta al Tar per chiedere una deroga alla legge dovuta al particolare tessuto sociale di castel Volturno, dove metà dei residenti è di origine africana. Il Tar ha però negato la deroga e per i ragazzi della Tam Tam non c’è possibilità di competere al di fuori della regione.
Tutto ciò mentre 7 cittadini su 10 si dicono d’accordo sullo Ius Culturae
5. “Operazione legalità”, la proposta di Ero Straniero per la prossima legge di bilancio
Quanto varrebbe regolarizzare gli stranieri irregolari presenti in Italia?
Almeno un miliardo di euro ricavabili attraverso una “operazione legalità”, un provvedimento di emersione cioè rivolto a quei cittadini stranieri - già presenti nel nostro Paese - che hanno un lavoro ma non hanno i documenti per essere assunti.
Sono i dati forniti da i promotori della campagna "Ero straniero" che questa mattina hanno voluto offrire a governo e Parlamento un contributo molto concreto alla legge di bilancio.
“Ci rivolgiamo – spiegano i promotori – a Governo e Parlamento, impegnati in queste settimane con la manovra: con un provvedimento di emersione dal nero e regolarizzazione, entrerebbe almeno 1 miliardo di euro per lo Stato, ogni anno. Considerando l’emersione per 400mila persone e considerando che il reddito medio di un lavoratore in Italia è di 20mila euro lordi l’anno, si avrebbe a regime una entrata di 2.232 euro l’anno a persona, che per 400mila persone fa 893 milioni di euro di gettito fiscale. A cui vanno aggiunte le entrate “una tantum” per i costi amministrativi e i contributi forfettari per l’emersione. Un miliardo all’anno servirebbe a coprire, ad esempio, una parte dei costi di scuola e istruzione”.
6. Italia-Germania prove di intesa sui migranti
Dall’impegno a estendere ad altri paesi l’accordo raggiunto a Malta sul ricollocamento dei migranti, a quello per far cessare gli scontri in Libia.
Sono tanti i punti toccati dalla Cancelliera tedesca Merkel in visita in Italia e dal Premier Conte nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito al colloquio tra i due, e che lasciano trasparire maggiore collaborazione tra i due paesi: “Italia e Germania sono i Paesi che più lavorano all’accordo sui migranti”.
Dello stesso tenore anche le dichiarazioni del ministero degli Esteri Di MAio in visita in Germania: "Il nostro governo crede fermamente in un'Europa più forte. Insieme possiamo fronteggiare fenomeni importanti come quello delle migrazioni. A questo proposito voglio ringraziare la Germania che si mostra sempre disponibile" a ricollocare e a ridistribuire i migranti che sbarcano sulle coste italiane, "e risponde sempre per prima. La disponibilità della Germania sia da esempio per gli altri Paesi europei", le parole del ministro in conferenza stampa con l'omologo tedesco Heiko Maas.
7. Nel Regno Unito peggiora la qualità dei servizi per i richiedenti asilo
Richiedenti asilo lasciati senza riscaldamento in case infestate dai topi. Le immagini pubblicate dall’Indipendent lasciano poco spazio alla fantasia.
Il quotidiano riprende le denunce delle associazioni e fa ricadere la causa dei disservizi sui tempi di attesa con cui il nuovo appaltatore - Migrant Help - risponderebbe ai reclami.
Le associazioni speravano che la nuova gestione avrebbe portato a un miglioramento delle condizioni degli alloggi per i richiedenti asilo visto che in precedenza il servizio, gestito allora da imprese private, era già finito sotto esame per condizioni abitative ritenute inadeguate.
8. Il giro del mondo della solidarietà criminalizzata
Da Scott Warren professore universitario e attivista che aiuta i migranti nel deserto al confine Usa-Messico, alla capitana Carola Rackete che ha sfidato i blocchi navali imposti alla sua nave, la Sea Watch, rea di aver soccorso esseri umani in uno dei tratti di mare più mortali del mondo. Un viaggio dagli Usa all’Italia per raccontare la criminalizzazione che colpisce chi presta aiuto ai migranti in difficoltà.
9. Il sindaco di Riace Trifoli è stato dichiarato decaduto
La notizia dell’elezione di un sindaco leghista a Riace era stata letta come un evento simbolico:un modello di accoglienza conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, doveva fare i conti con l’esito delle urne.
A prevalere in quella elezione fu Antonio Trifoli,che il “modello riace” aveva promesso di seppellirlo. Ora il Tribunale di Locri lo fa invece decadere dal ruolo di sindaco: “come dipendente a tempo determinato del Comune non aveva diritto ad accedere all’aspettativa non retribuita per motivi elettorali. In più, da vigile urbano secondo il Tuel non poteva candidarsi nel Comune in cui ha svolto le proprie mansioni”.
Mimmo Lucano non si lascia travolgere: “Ho accettato l’esito delle elezioni senza rancori”, il modello Riace resterà comunque.
10. Ecco chi alimenta l’odio sui social
Al grido di “Italiani epurati a favore degli stranieri” avevano schedato a favore di telecamera i nomi sui campanelli delle case popolari nel quartiere Bolognina a Bologna e avevano poi diffuso il contenuto sui propri canali social. Autori del gesto il parlamentare Galeazzo Bignami e il consigliere comunale Marco Lisei, entrambi di Fratelli d'Italia.
Ora potrebbero rispondere delle loro azioni in tribunale. L'avvocata Cathy La Torre, promotrice del network 'Odiare ti costa' che intenta azioni legali contro le offese via web, ha presentato un esposto al garante della privacy riferendosi alla violazione del Reg. UE 2016/679, la normativa in materia di protezione dei dati personali.
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