Le violazioni dei diritti dei migranti al confine polacco non preoccupano l'UE?
Lo stato di diritto della Polonia preoccupa l'Ue, che però - salvo rare eccezioni - tace sulle violazioni di diritti al suo confine. Frizioni sulle scelte di politica interna, ma anche concessioni sui migranti, mentre con le temperature invernali le vite delle persone che tentano di attraversare il confine sono sempre più a rischio. Con Ilaria Romano torniamo ad aggiornarvi sulla situazione al confine orientale dell'Ue.
Infine la nostra rassegna web settimanale, con cui vi raccontiamo le ultime notizie su rifugiati e migrazioni. Le condizioni precarie (e gli illeciti) delle navi quarantena per migranti, incostituzionale il requisito del permesso di lungo soggiorno per il bonus bebè, ancora respingimenti in Grecia. Questo e molto altro nella nostra ultima Web-Review.
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Le istituzioni europee affermano di avere problemi con lo stato di diritto della Polonia, mentre rimangono completamente in silenzio sulla violazione dello stato di diritto al confine polacco.
Sempre più battuta a partire dal 2010, ma letteralmente esplosa nel biennio 2015-16, quando è stata attraversata da quasi un milione di persone, la cosiddetta “rotta balcanica”, ha assunto negli ultimi anni un ruolo centrale nell’evoluzione dei fenomeni migratori diretti verso l’Unione europea. Ne parliamo con Francesco Martino e Luisa Chiodi di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, in questo approfondimento tratto dal nostro e-book "A 30 anni dallo sbarco della Vlora. Breve viaggio nell’Italia che si è scoperta paese di immigrazione".
Sulle navi quarantena i migranti vengono trattenuti più del dovuto in condizioni gravi; bonus bebè e assegno di maternità: incostituzionale il requisito del permesso di lungo soggiorno; nel Mediterraneo si continua a morire mentre in Libia viene nominato un nuovo torturatore per contrastare le migrazioni.