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Il campo profughi di Samos resta comunque una "prigione" per i migranti

  
 Foto via Twitter.


A Samos è stato inaugurato un nuovo campo profughi finanziato dall'Unione Europea. Più servizi e diritti garantiti a chi è costretto a viverci, ma il modello resta quello di una prigione.

 

Nell’isola di Samos è stata inaugurato un nuovo campo profughi, finanziato dall’Unione Europea.

Nonostante le migliorie rispetto ai precedenti centri per migranti - ora per gli "ospiti" sarà possibile uscire, c'è il wifi, aree gioco per bambini, alcuni campi da basket e servizi mensa - molte associazioni hanno sottolineato come si tratti comunque di una prigione. 



Il campo profughi in questione rimane infatti una zona militarizzata in cui vige il coprifuoco - chi torna nel campo dopo le 20:00 è sottoposto a provvedimenti disciplinari - circondata da recinzioni in metallo e completamente isolata dalle città principali. 

Le politiche securitarie europee in materia di migrazione, intanto, rimangono le stesse e vivere in questi centri resta un’esperienza traumatica per le persone lì costrette.


 

2. I cittadini stranieri senza documenti non riescono a ottenere il Green Pass

Dal 15 ottobre il Green Pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori ma, come viene spiegato in un articolo de Il Post, i cittadini stranieri senza documenti continuano a trovarsi in un limbo che rende difficile il loro accesso al sistema di prenotazione per il vaccino.

Tra i problemi principali vi è la mancanza di comunicazione tra il sistema regionale e quello del ministero: è il caso della Lombardia, in cui, come spiegato da Maurizio Bove responsabile del dipartimento immigrazione Cisl di Milano, molte persone straniere non riescono a farsi riconoscere il proprio codice Stp (Stranieri temporaneamente residenti) - un codice a 11 cifre che viene dato a persone sans-papiers per poter prenotare il vaccino. 

Maria Teresa Laruina, mediatrice culturale di Emergency Mestre, ha affermato che su 250 casi che hanno trattato recentemente, per 30 persone non c’è stata la possibilità di scaricare il Green Pass. Il problema diventa ancora più insidioso per chi è in Italia da meno di tre mesi e quindi non può avere il tesserino Stp: benché queste persone abbiano potuto vaccinarsi, non hanno potuto ottenere il Green Pass e restono esclusi da ogni servizio in cui è necessario esibirlo. 

3. Il discorso ambiguo di Ursula von Der Leyen sullo Stato dell’Unione 2021

Il 15 settembre la presidentessa della Commissione Europea Ursula von Der Leyen ha tenuto il discorso sullo Stato dell’Unione

Per quanto riguarda la questione migratoria, come hanno sottolineato l’European Council for Refugees and Exiles e il Picum, il discorso di von Der Leyen presenta diverse ambiguità. In primo luogo von Der Leyen, ha parlato dell’importanza di reprimere la migrazione irregolare - quando, come sottolinea l’Ecre - gran parte delle persone rifugiate arriva per vie informali proprio per la mancanza di vie legali accessibili per potersi spostare. 

In secondo luogo, von Der Leyen ha parlato dell’importanza di attuare il nuovo Patto sulle Migrazioni e l’Asilo (2020), descrivendolo come sistema “equilibrato e umano”. Secondo Picum, al contrario, il piano favorirebbe detenzioni prolungate e rimpatri.
 


 

4. Sanatoria verso il fallimento: esaminato solo il 37% delle domande

La sanatoria introdotta lo scorso anno per volere dell’ex ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova, si sta rivelando un fallimento.



Solo un terzo delle 207mila domande è stato esaminato dalle prefetture, con notevoli ritardi nelle grandi città. Inoltre è stato mancato il vero bersaglio del provvedimento che avrebbe dovuto far emergere oltre 600mila persone irregolari in Italia. 

Invece, l’85% della sanatoria ha riguardato soprattutto colf e badanti, lasciando indietro le persone straniere sfruttate nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia, del commercio e del turismo. 

5. Quattro cadaveri trovati sul confine tra Bielorussia e Polonia

Sul confine tra Polonia e Bielorussia sono stati rinvenuti quattro corpi di persone migranti decedute.

Si tratta di persone che hanno cercato di attraversare la frontiera. Le cause della morte sono ancora incerte ma Tomasz Praga, della polizia di frontiera polacca, ha affermato che le persone migranti che arrivano dalla Bielorussia soffrono spesso di ipotermia.

Si tratta dell’ennesimo schiaffo nei confronti dei diritti delle persone che tentano di entrare in Ue, in una crescente tensione politica tra i Paesi Ue e la Bielorussia: la Polonia ha infatti risposto a questo evento inviando più truppe sul confine con la Bielorussia per respingere sistematicamente chi proviene da quest’ultima.

6. Migranti haitiani cacciati con violenza dalla polizia di frontiera Usa

La polizia di frontiera statunitense ha violentemente respinto e frustato richiedenti asilo haitiani che tentavano di raggiungere gli Usa, sul confine con il Messico.


A Del Rio, cittadina texana sul confine con il Messico, sono rimaste bloccate migliaia di persone haitiane costrette in campi profughi fatiscenti, dove è difficile reperire anche cibo e acqua. Le politiche statunitensi nei confronti dei migranti non si discostano da quelle dell’ex presidente Donald Trump: respingimenti in massa e sistematici con l’utilizzo di aerei, arrivando a negare anche il diritto di formalizzare la richiesta di asilo. 


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