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Come risponderà l'Europa alla crisi afgana?
 
I Talebani riconquistano Kabul dopo 20 anni e per migliaia di persone non resta altra scelta che la fuga dal paese. Mentre l'Europa si interroga se dialogare o meno con il nuovo governo afgano, resta ancora un'incognita se riuscirà a rispondere facendo fronte comune nell'accoglienza dei rifugiati. Da Bruxelles ci aggiorna Lorenzo Di Stasi.

Tra i vari paesi, infatti, restano forti le divisioni sul tema, mentre già si parla di difesa delle frontiere esterne da una probabile nuova crisi migratoria. Come? Il modello seguito finora è stato quello di trasferire sui paesi di transito le responsabilità del contrasto all’immigrazione irregolare. Una realtà che a Ceuta ha mostrato tutti i suoi limiti. Ce ne parlano, nell'ultima puntata
del loro reportage dall'enclave spagnola, Ilaria Romano e Romina Vinci.

Con la nostra rassegna web settimanale, invece, vi parliamo delle ultime notizie su rifugiati e migrazione. L'UE che si blinda contro i profughi afgani, i migranti bloccati sul confine polacco, la nave Geo Barents approdata ad Augusta, mentre al largo della Libia non cessano i naufragi. Questo e molto altro nella nostra ultima Web-Review.

Scriveteci e diteci che ne pensate, buona lettura!

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Dopo 20 anni di missioni militari, i Talebani riconquistano l'Afghanistan generando il panico e la fuga di migliaia di persone che temono per la propria vita. Quale sarà l'atteggiamento europeo nei loro confronti? Ci sarà dialogo con il nuovo governo afgano? Sapranno gli Stati membri prendere una posizione comune su possibili nuovi arrivi di rifugiati dal Paese? Lorenzo Di Stasi da Bruxelles fa il punto della situazione.
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Trasferire sui paesi di transito le responsabilità del contrasto all’immigrazione irregolare, includendoli nelle operazioni di controllo e facendo accordi in merito. Una realtà che si ripete alle frontiere esterne di tutta Europa, ma che a Ceuta ha mostrato tutti i suoi limiti. Ilaria Romano e Romina Vinci ce lo raccontano nell'ultima puntata del loro reportage dall'enclave spagnola.
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La Grecia completa l’edificazione di un muro di 40 chilometri contro i rifugiati afgani; la Slovenia nega i corridoi umanitari per l’Afghanistan; migranti respinti e bloccati sul confine polacco.
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