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La Ocean Viking attracca a Pozzallo

  
       Foto via SOS Mediterranea.


A 550 migranti, tra cui 118 minori, in condizioni precarie è stato assegnato un porto sicuro dopo diversi giorni di stallo in mare.


1. La nave Ocean Viking attracca a Pozzallo
L’8 agosto, dopo diversi giorni di stallo nel Mediterraneo centrale, alla nave Ocean Viking della Ong SOS Mediterranea è stato assegnato il porto di Pozzallo per lo sbarco di oltre 550 migranti, tra cui 118 minori. 


 

In un comunicato stampa del 5 agosto, Sos Mediterranea aveva affermato che l’assegnazione di un porto sicuro fosse urgente per via delle condizioni di salute delle persone salvate: “Molti naufraghi erano già esausti quando sono stati salvati dall’equipaggio di Sos Mediterranee e sono tuttora in condizioni di estrema fragilità. Molti di loro riportano ustioni da carburante, mal di mare e dolori corporei. Alcuni sopravvissuti sono svenuti a causa del calore”. 

Inoltre, diverse persone sopravvissute hanno affermato di aver subito terribili abusi, poco prima di partire dalla Libia, da parte di trafficanti di esseri umani. Delle storie di chi era a bordo della Ocean Viking ci parla Bianca Senatore in un reportage per AltrEconomia.

2. Naufragio di migranti sulla rotta per le Canarie
Il 5 agosto sono annegate 42 persone, tra cui 30 donne, 8 bambini e 4 uomini, che viaggiavano sulla rotta tra Africa - più precisamente sulla costa di Dakhla (Marocco), nel Sahara Occidentale - e Isole Canarie (Spagna).

Helena Maleno Garzón, esperta di migrazioni e attivista dell’organizzazione Caminando Fronteras - che si occupa dei diritti delle persone migranti che arrivano sulle Isole Canarie - ha affermato che l’imbarcazione su cui viaggiavano i e le migranti sarebbe  stata  ribaltata da un’onda e che una delle persone sopravvissute ha perso due figli. 

Inoltre, Garzòn ha denunciato la scarsa coordinazione tra Spagna e Marocco sulle operazioni di soccorso.

3. Interrogazione parlamentare sulle violazioni dei diritti dei cittadini stranieri
Erasmo Palazzotto, deputato di Sinistra Italiana, ha presentato un’interrogazione parlamentare alla Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese sul centro di accoglienza di Pantelleria. Le motivazioni dietro a questa iniziativa risiedono nel rapporto realizzato dall’Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) sul sopralluogo, effettuato nel maggio 2021, nel centro di accoglienza di Pantelleria.
 


 

Nel rapporto sono emerse diverse criticità e violazioni tra cui: l’assenza di un’informativa completa in merito ai propri diritti; forme di privazione de facto della libertà personale; condizioni di sovraffollamento in cui non è possibile rispettare nemmeno i minimi standard di accoglienza. 

Come riporta l’Asgi è necessario agire con azioni  immediate “al fine di individuare soluzioni strutturali che garantiscano il rispetto della libertà personale, come previsto dall’articolo 13 della Costituzione e un’accoglienza dignitosa e rispettosa dei diritti umani e del diritto alla salute ai migranti che sbarcano a Pantelleria”.

4. Senza dimora e migranti sans-papiers fuori dal sistema sanitario
Le persone senza dimora e le persone migranti sans-papiers continuano a essere escluse dal sistema sanitario. La provincia autonoma di Trento ha stabilito l’obbligo di green pass per le persone senza dimora - italiane e non - che vogliono accedere a mense e dormitori. La decisione ha suscitato critiche e perplessità dato che le persone senza dimora rientrano tra le categorie vulnerabili che hanno scarso accesso al vaccino, e quindi al green pass, per via della mancanza di residenza.

Come spiega Laura Pasotti su Redattore Sociale, nonostante tutte le regioni abbiano aperto alle prenotazioni per il vaccino, restano gli ostacoli amministrativi: “Per molte persone che rientrano in questa fascia di popolazione la telefonata può essere complessa per problemi linguistici e non tutte hanno gli strumenti per accedere al portale”.

Circa 700mila persone rischiano di rimanere escluse dal piano vaccinale e tra queste rientrano: 500 mila migranti sans-papiers, alcune decine di migliaia di cittadini comunitari non residenti che lavorano saltuariamente e sono in condizioni di fragilità sociale, circa 55 mila persone senza dimora, oltre ai minori stranieri non accompagnati e 220 mila migranti che, nel 2020, hanno fatto domanda di regolarizzazione.


5. Incendi in Grecia: evacuazioni nei centri per migranti
Non solo i civili, anche le persone migranti sono state colpite dagli incendi in Greca. I centri di detenzione e ricezione per migranti, in particolare quelli di di Amygdaleza e di Malaksa, sono stati evacuati.


 
Per decisione del Segretario Generale di Accoglienza e Identificazione, le strutture ricettive della Grecia meridionale, nonché i Centri di Accoglienza e Identificazione dell'Egeo Orientale, sono state adeguatamente preparate per potenziali scenari di rimozione preventiva. 

L'evacuazione della struttura ricettiva di Malakasa è stato il primo caso di necessaria attuazione dei parametri del piano. Particolare attenzione è stata riservata ai minori non accompagnati della struttura di Malakasa. 

6. Migranti senza diritti: ancora tensioni tra Lituania e Bielorussia
Continuano i flussi migratori verso la Lituania in una crescente tensione con la Bielorussia.

Per la Lituania, la Bielorussia spinge le persone migranti a oltrepassare la frontiera, in risposta alle sanzioni che l’Ue ha imposto in seguito alla repressione dei manifestanti dell’opposizione e al dirottamento di un aereo Ryanair verso Minsk. La Bielorussia, al contrario, dice che è la Lituania stessa la causa di questi flussi migratori e  il motivo, secondo la Bielorussia, risiede nella riduzione dei tempi per le procedure di asilo.

In mezzo a queste tensioni ci sono persone migranti che vengono rimbalzate da una parte all’altra e private dei loro diritti fondamentali. Chi è stato sistematicamente respinto verso la Bielorussia - in violazione del principio di non respingimento - ha affermato di aver subito abusi sulla frontiera in Lituania: alcune persone, bambini compresi, hanno riportato ferite.


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