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La nuova Politica Agricola Comune europea guarderà ai diritti dei lavoratori. (Basterà per quelli stranieri?)

Per la prima volta la PAC-Politica Agricola Comune vincolerà lo stanziamento di fondi per il comparto agroindustriale al rispetto dei diritti dei lavoratori. Nell'Unione quelli migranti sono il 6,5%, mentre in Italia rappresentano il 18% del totale, ma per migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro quanto previsto dalla PAC potrebbe non essere ancora sufficiente. Da Bruxelles ce ne parla Paolo Riva.

Restiamo nella capitale belga dove, dopo oltre 60 giorni di sciopero della fame, gli attivisti sans-papiers che avevano occupato la chiesa del Béguinage hanno sospeso momentaneamente la protesta. Le loro richieste - regolarizzazione per chi è privo dei documenti e una riforma della legge sul soggiorno - però non sono state ancora accolte. Bartholomäus Laffert ci racconta della loro lotta e di come si sia arrivati a questo punto.

Con la nostra rassegna web settimanale, invece, vi parliamo delle ultime notizie su rifugiati e migrazione. La Camera che vota sì al rinnovo degli accordi di cooperazione con la Libia, le nuove accuse nei confronti di Frontex, l'accoglienza a Roma dove il “decoro” si scorda di chi è costretto in strada. Questo e molto altro nella nostra ultima Web-Review.


Scriveteci e diteci che ne pensate, buona lettura!

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Tra il 2011 e il 2017, nell’Ue la quota di migranti che lavora in agricoltura è aumentata dal 4,3 al 6,5 per cento degli occupati e, in Italia, sono il 18 per cento del totale. Ora per la per la prima volta, con l’accordo sulla PAC appena trovato, l’erogazione dei fondi europei alle aziende agricole sarà vincolato al rispetto dei diritti dei lavoratori. Ce ne parla da Bruxelles Paolo Riva
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475 attivisti sono in sciopero della fame in Belgio dal 23 maggio. Venerdì scorso hanno iniziato anche uno sciopero della sete. Chiedono la regolarizzazione per chi non ha i documenti e una riforma della legge sul soggiorno.
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Per il quinto anno di fila il Parlamento italiano approva il rifinanziamento degli accordi con le autorità libiche. A niente sono valsi gli appelli delle associazioni e i racconti delle persone che da quell’inferno tentano di fuggire ogni giorno.
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