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Dentro il lager libico di Zawyia

Cosa succede quando si viene intercettati da una delle milizie che costituiscono la cosiddetta Guardia costiera libica? Può capitare di essere intrappolati in un qualche centro di detenzione per migranti. Su quello di Zawyia sta indagando anche la procura di Agrigento e l'accusa per i carcerieri è quella di tortura reato contestato per la prima volta in Italia. Lorenzo Bagnoli ci racconta i rapporti che legano i capi del centro ai maggiori trafficanti libici.

Da un lavoro di inchiesta a un lavoro foto-giornalistico. Indagare il viaggio e il confine attraverso gli oggetti abbandonati dai migranti nei pressi della frontiera, in quanto concreta ed eloquente testimonianza dei drammatici passaggi di umanità in cerca di riscatto che caratterizzano il nostro tempo. È quanto si propone il progetto "Beyond the border" del foto-giornalista Luca Prestia e del sociolinguista Federico Faloppa. Un progetto che si è finora occupato delle frontiere di Ventimiglia, di Lesbo e di Bihać e che nel 2020 li porterà a Ceuta e Melilla.


Infine la rassegna-web di questa settimana. Tutti i punti critici dell'accordo di Malta sui migranti, a Lesbo dove un incendio ha aggravato il dramma dei migranti intrappolati nel centro di Moria, ancora una rivolta nel Cpr di Ponte Galeria. Questo e molto altro nella nostra rassegna settimanale su rifugiati e richiedenti asilo.

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A settembre la Procura di Agrigento, con il supporto della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha arrestato due ragazzi egiziani e uno guineano contestando, per la prima volta in Italia, il reato di tortura. A innescare le indagini le testimonianze di cinque migranti, arrivati a Lampedusa a inizio luglio, tratti in salvo dal veliero Alex di Mediterranea. Oltre questo reato i tre dovranno rispondere anche di sequestro e tratta di essere umani per le violenze avvenute nel centro di detenzione libico di Zawiya. Proprio lì ci porta Lorenzo Bagnoli.
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Beyond the border è un progetto di lungo periodo che il fotogiornalista Luca Prestia e il sociolinguista Federico Faloppa hanno avviato nel 2017. Attraverso immagini e testi, il lavoro intende focalizzare l’attenzione sui luoghi di confine e sugli oggetti là rivenuti che nel corso del tempo i flussi migratori si sono lasciati alle spalle, in quanto concreta ed eloquente testimonianza dei drammatici passaggi di umanità in cerca di riscatto che caratterizzano il nostro tempo. Il progetto – che si sviluppa in quattro tappe coincidenti con quattro differenti confini in Europa – si è finora occupato delle frontiere di Ventimiglia (Italia-Francia), di Lesbo (Grecia-Turchia) e di Bihać (Bosnia-Croazia), mentre nella primavera del 2020 sarà la volta delle enclavi spagnole di Ceuta e Melilla localizzate in territorio marocchino. Beyond the border è anche una mostra fotografica che è stata finora esposta in numerose città italiane e, nel settembre 2018, in Inghilterra.
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Richiamo alla Guardia costiera libica, “pull factor” e codice di comportamento per le ong: la bozza dell’accordo sui migranti raggiunto a Malta ha più di un punto critico.
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