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Sfruttamento e salari da fame caratterizzano ancora la vita dei braccianti stranieri

Un anno fa le aziende agricole lamentavano l'assenza di manodopera e i braccianti erano considerati "lavoratori essenziali". Si organizzavano corridoi aerei per portare cittadini stranieri a lavorare nei campi del paese, mentre un provvedimento emergenziale mirava a far uscire quante più persone possibili - tra quelle già occupate nella filiera agro-alimentare - dall'irregolarità. Cosa è cambiato un anno dopo? Tra ritardi nella regolarizzazione, salari da fame e lavoro grigio, gli stranieri irregolari che coltivano le campagne d’Italia sono rimasti invisibili. Partendo dai report di Ero Straniero e dell'Associazione Terra! Filippo Poltronieri spiega perché.

Invisibili sono anche i bambini e gli adolescenti rifugiati, i grandi assenti del dibattito sulle migrazioni. Come far conoscere le loro storie senza evocare vittimismo o delinquenza legata alla povertà? In che modo giornalisti e organizzazioni umanitarie potrebbero ridefinire la loro copertura mediatica sul tema? La ricercatrice Valentina Baú prova a dare risposta a queste domande, in questo editoriale che abbiamo il piacere di ospitare sulle nostre pagine.

Non può mancare poi la nostra rassegna web settimanale. La regolarizzazione è a rischio fallimento; Un e-book indaga i profili di illegittimità costituzionale della legge sulla cittadinanza; Le donne che migrano sono più a rischio di subire violenza. Questo e molto altro nella nostra ultima Web-Review.


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Solo un anno fa le aziende agricole lamentavano l'assenza di manodopera e si organizzavano corridoi aerei per portare cittadini stranieri a lavorare nei campi del paese. Si parlava allora di lavoratori essenziali, mentre un provvedimento emergenziale mirava a far emergere quante più persone possibili -tra quelle che già lavoravano nella filiera agro-alimentare - dall'irregolarità. Purtroppo, gli stranieri irregolari che coltivano le campagne d’Italia, con le più originali forme di lavoro grigio e con salari da fame, sono rimasti invisibili come raccontano i report di Ero Straniero e dell'Associazione Terra! Filippo Poltronieri ci spiega perché.
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I bambini e gli adolescenti rifugiati sono i grandi assenti del dibattito sulle migrazioni. Le loro storie sono raramente ascoltate dai media e di conseguenza per lo più sconosciute al pubblico. Come far conoscere le loro storie senza evocare vittimismo o delinquenza legata alla povertà? In che modo giornalisti e organizzazioni umanitarie potrebbero ridefinire la loro copertura mediatica sul tema? Ne parliamo nell'editoriale della Dr. Valentina Baú.
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Il report della campagna Ero Straniero sottolinea un quadro della regolarizzazione più che deludente: delle oltre 207.000 domande presentate dal datore di lavoro per l’emersione di un rapporto di lavoro irregolare o l’instaurazione di un nuovo rapporto con un cittadino straniero in tutt’Italia sono stati rilasciati soltanto 1.480 permessi di soggiorno.
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