L'offerta di CDP e la prima prova del governo Draghi "Il ruolo dello Stato e il perimetro dei suoi interventi dovranno essere valutati con attenzione"
Domani la Cassa depositi e prestiti dovrebbe inviare alle parti la proposta per l'ingresso nel capitale di Autostrade per l'Italia, il primo passo verso la sua nazionalizzazione. La gestione del dossier sarà uno dei primi banchi di prova su cui potremo misurare se e quanto il Governo Draghi si pone in discontinuità con l'esecutivo precedente.
Dare il via libera all'operazione significherebbe, anzitutto, impegnare ingenti risorse dei contribuenti: nell'offerta preliminare, Cdp valutava Aspi tra gli 8,5 e i 9,5 miliardi di euro. Di questi, il 40 per cento dovrebbero essere a carico della Cassa (cioè dei contribuenti italiani): parliamo quindi di 3,5-4 miliardi di euro. Per avere un ordine di grandezza, per l'approvvigionamento di circa 200 milioni di dosi di vaccini costerà al nostro paese 1,5 miliardi di euro. Ha senso investire nel passaggio di proprietà della rete autostradale più del doppio di quello che spendiamo per i vaccini?
Tra l'altro, la governance del settore sta a sua volta cambiando. Non solo per la (contestata ma comprensibile) revisione del metodo tariffario, con l'adozione anche per le concessioni in essere della formula di price cap elaborata dall'Autorità dei trasporti. Negli ultimi mesi, si sono susseguiti interventi finalizzati proprio ad abbattere il valore degli asset, in modo da costringere gli attuali azionisti di Atlantia ad abbassare le orecchie: la riduzione del valore dell'indennizzo in caso di revoca della concessione (da 23 a 8 miliardi), proprio mentre questo provvedimento viene continuamente agitato in alternativa alla nazionalizzazione, evoca il peggior peronismo.
Infine, l'approvazione del nuovo piano economico-finanziario di Aspi è ferma al Ministero dei trasporti, forse anche in attesa che si sciolga il nodo del controllo. E' davvero intollerabile che, in un anno di profonda crisi economica, le beghe politiche blocchino investimenti per circa 14,5 miliardi di euro, di cui la metà realizzabili in tempi rapidi.
Durante il discorso della fiducia al Senato, il Premier Draghi ha detto: "Il ruolo dello Stato e il perimetro dei suoi interventi dovranno essere valutati con attenzione". L'imminente decisione su Autostrade contribuirà a dare sostanza, in un senso o nell'altro, a queste parole.
È possibile sostenere la Fondazione Istituto Bruno Leoni anche attraverso la destinazione del 5 per mille nella dichiarazione dei redditi: codice fiscale 97741100016, riquadro "finanziamento della ricerca scientifica e dell'università". L'Istituto Bruno Leoni vive di sole donazioni private e volontarie. Sostienici. |
In ottemperanza del D.L. 196d del 30 giugno 2003 n. 196 e del Regolamento (UE) 2016/679, per la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento di dati personali, in ogni momento è possibile modificare o cancellare i dati registrati nella database dell'Istituto Bruno Leoni.
Per cancellare il proprio indirizzo dalla newsletter cliccare QUI.
Per richiedere la modifica dei propri dati cliccare QUI.