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Subject Se il caporalato si annida dietro le consegne a domicilio
Date September 26, 2019 1:42 PM
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La Procura di Milano indaga sulle condizioni di lavoro dei rider e sulle imprese che ne gestiscono le consegne

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Se il caporalato si annida dietro le consegne a domicilio
Deliveroo, Uber eats, Glovo, Just Eat: il boom delle app di consegna a domicilio ha spalancato le porte della gig economy a migliaia di potenziali riders. A Milano due terzi di loro sono migranti e, sebbene portino in spalla lo zaino delle più famose app di consegna a domicilio, raccontano di non lavorare direttamente con le piattaforme e di avere degli intermediari. Ora che anche la Procura di Milano ha annunciato l’apertura di un’indagine conoscitiva sulle loro condizioni di lavoro e sulle imprese che ne gestiscono le consegne, Lorenzo Pirovano ci fa conoscere la loro quotidianità ([link removed]) .

Dall'Italia alla Grecia. A Moria, anche a seguito della ripresa degli sbarchi di questo'ultimo periodo, la situazione è esplosiva: oltre 10 mila persone sono costrette a vivere in un campo pensato per ospitarne 3 mila, alimentando una delle peggiori crisi di salute mentale d'Europa. Le cause? Vanno ricercate nelle fallimentari politiche migratorie europee, come ci spiega Marianna Karakoulaki ([link removed]) . (Click here for the english version ([link removed]) )

A Malta poi, dove si è svolto un mini-vertice sui migranti: cinque Paesi dell'Unione europea, tra cui l'Italia, si sono riuniti per trovare soluzioni comuni sulla gestione degli sbarchi, la redistribuzione dei migranti e la rotazione dei porti. Ecco tutto quello che c'è da sapere su cosa hanno deciso ([link removed]) .

Infine la rassegna-web ([link removed]) di questa settimana. La Ocean Vikings che approda a Messina, la polizia in Libia che spara e uccide un migrante sudanese, i corridoi umanitari che vincono il Premio Nansen per l’Europa. Questo e molto altro nella nostra rassegna settimanale su rifugiati e richiedenti asilo.

Scriveteci (mailto:[email protected]) e diteci che ne pensate!

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Sfruttamento e caporalato tra i migranti della gig economy ([link removed])
Deliveroo, Uber eats, Glovo, Just Eat, da quando le app di consegna a domicilio sono diventate una realtà di uso quotidiano per migliaia di potenziali fattorini si sono spalancate le porte della "gig economy", i cosiddetti lavoretti gestiti tramite applicazioni per smartphone. A Milano due terzi di loro sono migranti e sebbene portino in spalla lo zaino delle più famose app di consegna a domicilio, raccontano di non lavorare direttamente con le piattaforme e di avere degli intermediari. Ora anche la Procura di Milano ha annunciato l’apertura di un’indagine conoscitiva sulle condizioni di lavoro dei rider e sulle imprese che ne gestiscono le consegne - con un’attenzione particolare alla sicurezza stradale e al possibile impiego di fattorini stranieri senza i documenti per lavorare e potenzialmente soggetti a caporalato. Lorenzo Pirovano ci fa conoscere la loro quotidianità.
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La situazione sulle isole greche mette in luce il fallimento delle politiche migratorie dell’Unione Europea ([link removed])

Soltanto in agosto sono sbarcate sull'isola di Lesbo 102 imbarcazioni e sono state assistite più di 2.800 persone. Migliaia di persone in più accolte nel campo di Moria già al collasso - ospita oltre 10 mila persone rispetto alle 3 mila previste - che mettono ancora a più dura prova le già critiche condizioni dei migranti. Tra crisi sanitaria, un nuovo piano greco per le immigrazioni e gli effetti nefasti dell'accordo tra UE e Turchia, Marianna Karakoulaki ci racconta la situazione sull'isola.

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Tutto quello che c’è da sapere sul vertice di Malta ([link removed])

A Malta si riuniscono i ministri dell’Interno di Italia, Malta, Francia, Germania e Finlandia. Al centro delle trattative la creazione di un meccanismo automatico di ripartizione per i migranti soccorsi, la rotazione dei porti di sbarco e i rimpatri. Ecco le richieste dell'Italia, le posizioni delle altre nazioni e l'esito del vertice.

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10 cose da leggere su rifugiati e migranti ([link removed])

L’Italia esce soddisfatta dal summit di Malta e vede accolta la maggior parte delle richieste. Il numero dei migranti ricollocati – secondo i dettami dell’accordo – raddoppierebbe. Una buona base di partenza per negoziati di più ampio respiro, fermo restando che i migranti che verrebbero ricollocati sarebbero solo quelli soccorsi sulla rotta del Mediterraneo centrale: circa l’8% rispetto agli arrivi complessivi.

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