La web-review settimanale
in anteprima per gli iscritti alla newsletter!
Un’altra settimana nera per i naufragi nel Mediterraneo


Almeno tre i naufragi registrati - due al largo della Libia, uno a sud di Lampedusa. Un altro centinaio di persone sono state invece tratte in salvo dalla Guardia costiera italiana.

1. Naufragi: un’altra settimana orribile
L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha reso noto che almeno 11 migranti, tra cui una donna incinta, sono annegati domenica 25 ottobre, a largo della Libia. La loro barca si è capovolta al largo delle coste della Libia mentre cercavano di raggiungere l’Europa. Si è trattato del terzo episodio del genere nel Mediterraneo in una settimana. La portavoce dell’OIM, Safa Msehli, ha dichiarato che le guardie costiere libiche hanno salvato almeno altri 10 migranti con l’aiuto dei pescatori locali, riportandoli in Libia.

Pochi giorni prima, martedì 20 ottobre, almeno 15 persone sono morte in un naufragio al largo delle coste libiche. Secondo quanto riportato dai media, la loro imbarcazione si è capovolta al largo delle coste libiche, vicino alla città di Sabratha

Un barchino, con a bordo 20 persone è invece naufragato il 22 ottobre trenta miglia a sud di Lampedusa, in acque internazionali. Quindici naufraghi sono stati tratti in salvo da un peschereccio di Mazara del Vallo che si trovava nelle vicinanze e trasportati a Lampedusa.

Secondo Alarm Phone -  che per prima aveva dato l’allarme - altre 87 persono sono state invece salvate dalla Guardia costiera italiana.

2. Ero straniero compie 3 anni
Tre anni fa le associazioni riunite nella campagna Ero Straniero raccoglievano le 90mile firme necessarie per presentare al Parlamento la proposta di iniziativa popolare. 

“La riforma è pronta per superare le storture della Bossi-Fini, ormai risalente a venti anni fa: si compone di 8 articoli, la quale prevede, tra le altre cose, un meccanismo di regolarizzazione”, ma da tre anni - scrive Gaetano Del Monte su Domani - è chiusa in un cassetto.


Don Colmegna di Casa della carità parla a nome della Coalizione: "Ero Straniero è stata una straordinaria esperienza dal basso, per richiedere una nuova politica sull'immigrazione, più umana e rispettosa dei diritti. Quelle 90mila firme pesano ancora ed è il momento che il Parlamento ne tenga conto”.

3. A San Ferdinando la pandemia fa più paura
“Secondo un nuovo studio pubblicato la scorsa settimana dall’Ocse, la popolazione straniera è più a rischio di contrarre il coronavirus o di soffrire di povertà a causa della pandemia. I migranti hanno il doppio delle probabilità di contrarre il virus perché molti di loro lavorano in settori considerati essenziali, e che quindi non possono essere interrotti, come la sanità, la vendita al dettaglio, le consegne e i lavori domestici”, scrive Annalisa Camilli su Internazionale.

Proprio in queste ore la cronaca sembra confermare questi dimori: a San Ferdinando, i braccianti positivi al Covid non sono stati più controllati e il rischio contagio fa paura a tutti, Alessia Candito lo racconta su Repubblica.

4. L’emergenza di chi una casa non ce l’ha
Un reportage per conoscere la situazione di Roma, attraverso le tante persone costrette a vivere nei pressi delle stazioni di Termini, Tiburtina e San Pietro, dove nonostante l’ordinanza regionale centinaia di persone - italiane e straniere - dormono per strada. E dove l’unico supporto arriva solo dai volontari: “Da Comune e Regione un immobilismo lungo sette mesi, mentre i contagi da coronavirus continuano a salire”, raccontano a Eleonora Camilli e Francesco Spagnolo che li hanno intervistati per Redattore Sociale

Intanto Baobab Experience ha presentato un esposto sull'accoglienza a Roma. E in un'azione dimostrativa le persone che dormono alla stazione Tiburtina si sono autodenunciate per aver violato il coprifuoco:


5. Secondo Oxfam gli accordi Ue-Nord Africa violano diritti umani
"L'esternalizzazione del controllo delle frontiere europee delegato al Nord-Africa, senza fermare le morti in mare, sta causando violazioni dei diritti umani, non solo in Libia”.

È l’allarme lanciato da Oxfam che con il rapporto “Un reale interesse comune” fotografa le conseguenze delle politiche europee di esternalizzazione per il controllo delle frontiere delegato a Tunisia e Marocco, su migliaia di persone in fuga da povertà e guerre.
Non solo Libia, quindi,  “a pagare un prezzo altissimo sono le fasce più vulnerabili della popolazione di Tunisia e Marocco, insieme a migliaia di persone in fuga da paesi come Siria, Eritrea, Sudan, Costa D'Avorio e Libia, che cercano di raggiungere l'Europa". proprio verso la Tunisia proseguono gli aiuti dell’Italia per il rafforzamento dei controlli terrestri e navali, anche se le autorità tunisine si rifiutano di soccorrere i migranti in mare e si moltiplicano i naufragi. Oltre 700 i morti in mare dall’inizio dell’anno, con 500 di essi lungo la rotta del Mediterraneo centrale.

6. Cittadinanza: se l’Italia non guarda al suo futuro
“Uno straniero che possa vantare avi della penisola persino precedenti all’Unità d’Italia può acquisire la cittadinanza italiana più facilmente di uno straniero che, pur nato e cresciuto in Italia, non possa dimostrare tali ascendenze”. I paradossi della legge italiana sulla cittadinanza, ancorata al principio dello ius sanguinis, sono noti da tempo, ma parole e numeri del Dossier statistico immigrazione 2020 aiutano a vederne concretamente gli effetti.

Uno fra i tanti raccolti da Giansandro Merli sul Manifesto riguarda gli stranieri residenti nel nostro paese e che hanno ricevuto la cittadinanza: “127.001, nel corso del 2019. Un numero più alto del 2018 (+112.523), ma più basso del 2017 (+146.605) e soprattutto dell’anno record 2016 (+201.591). Migranti, o meglio ex migranti, che fanno meno rumore di quelli arrivati via mare, ma sono molto più numerosi: nel 2019 è sbarcato 1 straniero per ogni 11 che hanno acquisito la cittadinanza, nel 2018 il rapporto è stato di 1 a 5.

Domani alle ore 10,30, in diretta su Facebook e sul sito la presentazione del Dossier Statistico del 2020.

7. Rotta balcanica: la polizia Croata di nuovo sotto accusa
Il Consiglio danese per i rifugiati (RDC) ha documentato una serie di brutali respingimenti al confine tra Bosnia e Croazia che hanno coinvolto decine di richiedenti asilo tra il 12 e il 16 ottobre. Il Guardian ha ottenuto fotografie e rapporti medici - qui l’articolo di Lorenzo Tondo - a sostegno dei resoconti, descritti dagli operatori umanitari come "nauseanti" e "scioccanti". "Le testimonianze raccolte dalle vittime dei pushback sono terrificanti", ha detto Charlotte Slente, segretario generale della RDC. "Più di 75 persone in una settimana hanno tutte denunciato in modo indipendente trattamenti inumani, pestaggi selvaggi e persino abusi sessuali". 

Intanto le autorità croate negano l’accaduto.

8. Australia: novità dai rifugiati confinati a Nauru
Più di venti persone, tutte richiedenti asilo, sono state trasportate da Nauru - isola tristemente nota per il suo centro di detenzione per migranti - verso l’Australia per ottenere cure mediche da settembre. Ora anche i sondaggi mostrano come la maggioranza degli australiani siano a favore di misure di questo genere.


Scriveteci e diteci che ne pensate!  

Il team di Open Migration

Facendo una donazione ci aiuterai ad offrire più informazione di qualità.
Sostienici
Esplora la nostra dashboard
Open Migration su Twitter
Open Migration su Facebook
Visita Open Migration
Copyright © 2017, Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili.
 
Our mailing address is:
Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili
Via Monti di Pietralata 16
Rome, RM 00157
Italy

Want to change how you receive these emails?
You can update your preferences or unsubscribe from this list