Riformare il CSM per superare il caso Palamara Separazione delle carriere e/o sorteggio per riformare il Csm?
È a tutti noto l'esito del caso Palamara", una vicenda che ha come oggetto principale la degenerazione correntizia della magistratura, anche delle dinamiche interne al suo organo di autogoverno.
Come ricordano i due autori, si è "creato un intenso dibattito circa le possibilità di riforma, in generale della magistratura come ordine e potere, ed in particolare del Consiglio Superiore della Magistratura come suo organo di autogoverno e come luogo principale di gestione di ogni momento della carriera dei togati." Le due ipotesi di riforma più dibattute e approfondite dal paper "sono, da una parte, quella presentata dall'Unione delle Camere Penali Italiane, che prevede, insieme ad altre importanti modifiche, la separazione delle carriere dei magistrati e quindi la conseguente creazione di due diversi CSM - uno per la magistratura requirente e un altro per la magistratura giudicante -, e dall'altra quella del sorteggio dei membri togati del Consiglio Superiore, sostenuta da alcuni esponenti dell'accademia e della politica - ma al momento priva di un reale percorso parlamentare". Nel paper, si tratteggiano i punti fondamentali delle varie proposte di riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, e se ne offre una breve analisi, indirizzata a comprenderne sia il possibile impatto sull'ordinamento, sia le principali conseguenze e le concrete prospettive da esse offerte. "Il tutto - commentano gli autori - nella certezza che tale momento non è più rimandabile, per liberare le energie soffocate dalla patologia correntizia e ripristinare il criterio del merito e di una gestione orientata al rispetto dello Stato di diritto e di una giustizia giusta".
Il Focus "Ripensare la magistratura. Analisi e proposte, dalla separazione delle carriere al nuovo CSM, alla luce del «caso Palamara»" di Francesco d'Errico e Mario Arbotti è liberamente disponibile qui (PDF).
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