Restiamo ancora sull'isola greca. Nessun accesso ai farmaci, nessun trattamento medico, malattie banali che proliferano su grandi e piccoli e il miraggio dell'ospedale in cui si è ricoverati solo in caso di patologie irreversibili. È con uno sguardo medico che la dottoressa Federica Dassoni - volontaria dell'Associazione Naga di Milano - testimonia le condizioni del campo dopo l'incendio che l'ha distrutto.
Ecco poi la rassegna-web di questa settimana. Finalmente a Pozzallo i migranti a bordo della nave Etienne; 1,2 miliardi di persone in fuga dai cambiamenti climatici; l'urgenza di una legge sulla cittadinanza. Questo e molto altro nella nostra rassegna settimanale su rifugiati e richiedenti asilo.
Il più grande campo profughi d'Europa, quello di Moria sull'isola di Lesbo, è stato raso al suolo da un incendio divampato il 9 settembre scorso. Migliaia di donne uomini e bambini - ci vivevano in 13 mila in un campo pensato per 3 mila - sono rimaste senza un posto dove vivere. Marianna Karakoulaki è riuscita a mettersi in contatto con alcune delle persone che lì ci vivevano e tra incendi e pandemia ci raccontano di una situazione drammatica.
Federica Dassoni, è un medico volontaria del Naga, attualmente a Lesbo con l’associazione inglese Kitrinos che fornisce assistenza sanitaria soprattutto per malattie croniche nel campo di Moria andato a fuoco qualche giorno fa. Ecco la sua testimonianza.
Finalmente a Pozzallo i migranti a bordo della nave Etienne; 1,2 miliardi di persone in fuga dai cambiamenti climatici; l'urgenza di una legge sulla cittadinanza. Questo e molto altro nella nostra rassegna settimanale su rifugiati e richiedenti asilo.