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Essere migranti a pochi chilometri dalla "fortezza Europa"

La città marocchina di Nador dista soli pochi chilometri da Melilla, enclave spagnola in Marocco, ma anche grazie ai soldi di Spagna e Europa attraversare la frontiera via terra è quasi impossibile. Tra l'aumento del numero delle partenze via mare, e il conseguente aumento delle morti tra chi tenta di attraversare il Mediterraneo, tra richieste dei trafficanti sempre più esose e furti e violenze diventati ormai comuni, Lorenzo De Blasio ci racconta cosa ha significato tutto questo per i migranti che vogliono raggiungere l'Europa.

Di Marocco - ultimo paese in cui transitano i migranti prima di intraprendere la rotta che dal Mediterraneo occidentale porta in Europa e anche per questo attore privilegiato nel dialogo con l’Ue interessata a proteggere quella frontiera esterna - vi avevamo parlato poco tempo fa, quando sempre con Lorenzo De Blasio, raccontavamo le violazioni dei diritti dei migranti di quella che il collettivo Caminando Fronteras ha definito "necrofrontiera".

Infine la rassegna-web di questa settimana: Tra blocchi e aperture: quale politica migratoria per il prossimo futuro?, l’odissea che continua anche dopo lo sbarco per la Mare Jonio, la nave Eleonore che ha forzato il blocco ed è stata sequestrata a Pozzallo, le torture sui migranti in Libia raccontate da chi ne cura i terribili effetti. Questo e molto altro nella nostra rassegna settimanale su rifugiati e richiedenti asilo.

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Nador dista pochi chilometri dall'enclave spagnola di Melilla, ma la militarizzazione della frontiera – lungo la quale ogni 50 metri si alternano tra filo spinato, telecamere e sensori notturni i gabbiotti di guardia marocchini e le torrette di avvistamento spagnole – ha reso il passaggio via terra sempre più difficoltoso, vedendo crescere esponenzialmente il numero delle partenze via mare, delle morti di chi tenta di attraversare e dei furti e violenze ai danni dei migranti. Lorenzo De Blasio ci racconta come, anche grazie i soldi di Spagna e Europa è cambiata la vita per i migranti della città marocchina.
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Arresti e detenzioni senza mandati giudiziari, racial profiling, fermi amministrativi che oltrepassano il limite legale, deportazioni forzate verso le frontiere sud del paese, rimpatri forzati anche nei confronti di minori e donne incinte, violenze fisiche e restrizione di circolazione nelle zone frontaliere. È quanto accade in Marocco, ultimo paese di transito nella rotta occidentale del Mediterraneo e attore privilegiato nel dialogo con l’UE per la gestione di quella frontiera esterna. A denunciare le terribili condizioni di quella che hanno definito "necrofrontiera" è il collettivo Caminando Fronteras, Lorenzo De Blasio parte proprio dal loro ultimo rapporto per raccontarci la situazione.
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Quella appena trascorsa, dal punto di vista del soccorso in mare, è stata una settimana nevrotica: 3 ordinanze di divieto di ingresso in acque italiane per le navi delle ong, navi militari che sbarcano migranti senza problemi, multe combinate dopo aver accordato permessi. Intanto si attende di capire se un nuovo esecutivo a guida M5s Pd vedrà la luce, e se i recenti decreti sicurezza e immigrazione saranno superati.
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