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Subject La tutela dei diritti fondamentali è sempre più a rischio
Date December 15, 2025 12:03 PM
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La tutela dei diritti fondamentali è sempre più a rischio

Foto viaGoogle/Creative Commons ([link removed])

In Italia, un nuovo rapporto di Civicus Monitor rileva un deterioramento delle libertà democratiche. Le leader di Italia e Danimarca alleate per riformare la CEDU in nome della stabilità e della sicurezza nazionale. L’arresto di El Hishri e l’inizio delle indagini della Corte Penale Internazionale. Nuova applicazione del Decreto Piantedosi e nuova pronuncia sulla sua illegittimità. Le ONG continuano a denunciare un aumento esponenziale delle deportazioni dei rifugiati sudanesi, dall’Egitto e dalla Libia.

1. In Italia i diritti umani sempre più a rischio

Un nuovo rapporto di Civicus Monitor ([link removed]) conferma un “deterioramento strutturale delle libertà democratiche”, ai livelli dell’Ungheria di Orban, definendo lo spazio civico in Italia come “ostruito”.

Catalizzatore di questo deterioramento è stata l’approvazione del cosiddetto Decreto Sicurezza, in un contesto già compromesso da casi di spyware contro attivisti e giornalisti, una forte criminalizzazione delle proteste e della solidarietà con le persone migranti, e la minaccia del governo contro la libertà di stampa e l’indipendenza della magistratura.

2. Italia e Danimarca in testa per la riforma della CEDU

Da maggio 2025, la Presidente del Consiglio Meloni e l’omologa danese Mette Frederikse, che al momento detiene anche la presidenza del Consiglio dell’UE, stanno promuovendo una riforma della CEDU, al fine di adattarsi alle nuove sfide (Ndr. la gestione dei flussi migratori) in nome di stabilità e sicurezza nazionale. Secondo le due leader([link removed]), sarebbero le persone migranti a mettere “a dura prova le libertà degli europei”. Sarebbe quindi necessario riformare la CEDU per garantire che la Corte di Strasburgo non ostruisca l’applicazione delle sempre più restrittive policy migratorie.

In apertura alle conclusioni adottate il 10 dicembre dal CoE, anche il Segretario Generale del CoE si è dichiarato pronto ad una revisione politica: “La strumentalizzazione della migrazione, il traffico di migranti, la tratta di esseri umani e altre attività criminali che minacciano la stabilità e la sicurezza sono sfide reali ed è legittimo affrontarle”.

3. In Libia crimini contro l’umanità. La consegna del torturatore El Hishri alla CPI

Dopo essere stato arrestato in Germania a luglio, Khaled Mohamed Ali El Hishri, cosiddetto “Al-Booti”, è stato consegnato alla Corte Penale Internazionale, in quanto sospettato ricercato per crimini contro l’umanità e crimini di guerra, commessi e/o supervisionati tra il 2015 e il 2020, in qualità di direttore della prigione libica di Mitiga, nella Libia occidentale.

Andreas Schülle, co-direttore del programma Crimini internazionali e responsabilità dell’ECCHR, afferma: “In un momento in cui l’ICC è oggetto di attacchi, la cooperazione della Germania con la Corte e la sua prima consegna di un sospettato costituiscono un precedente importante. Al contrario, il mancato trasferimento da parte dell’Italia di Osama Elmasry Njeem, ora formalmente confermato come violazione dei suoi obblighi di cooperazione, ha minato la responsabilità e rafforzato l’impunità”, come riportato da MeltingPotEuropa([link removed]).

4. Decreto Piantedosi illegittimo ma il governo non si arrende

L’11 dicembre il Tribunale di Agrigento ha dichiarato illegittima l’applicazione del Decreto Piantedosi contro la nave Mediterranea, sospendendo quindi il fermo amministrativo di 60 giorni e la sanzione pecuniaria imposti lo scorso 12 novembre dalla Prefettura, a causa del rifiuto del porto lontano assegnato dalle autorità, che avrebbe compromesso la sicurezza delle 92 persone, tra cui 31 minori non accompagnati, soccorse in tre operazioni consecutive. Ancora una volta quindi, la magistratura sfida il Decreto Piantedosi opponendosi alla criminalizzazione delle missioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo.

Questa pronuncia arriva solo due giorni dopo l’ennesimo ordine sanzionatorio, questa volta contro la nave di SOS Humanity, colpevole di non aver comunicato con le autorità libiche per il coordinamento dell’operazione di salvataggio.

L’applicazione del Decreto Piantedosi, dal 2023, ha sanzionato 36 navi e 2 aerei, per un totale di 960 giorni di fermi illegali: “un attacco strutturale alla capacità civile di soccorso, ma anche una strategia del governo per screditare il lavoro delle Ong impegnate in attività SAR e togliere testimoni scomodi dal Mediterraneo centrale”, riporta MeltingPotEuropa([link removed]).

5. Una nuova inchiesta rivela l'aumento delle deportazioni di rifugiati sudanesi

Un’inchiesta del New Humanitarian e della ONG Refugees Platform in Egypt ([link removed])pubblicata nell’aprile 2024 già denunciava che il governo egiziano stava illegalmente rimpatriando un grande numero di rifugiati sudanesi.Ulteriori ricerche hanno confermato che negli ultimi 12 mesi le deportazioni sono aumentate. Solo nel primo trimestre del 2025, si erano già registrati numeri record, senza precedenti - un’organizzazione ha documentato più di 850 deportazioni, per la maggior parte di rifugiati sudanesi.

La protezione dei rifugiati "si sta riducendo di giorno in giorno", intrappolando le famiglie tra scelte impossibili: "Sopportare la detenzione e la deportazione, o rischiare la vita cercando di raggiungere l'Europa", riporta The New Humanitarian. Arresti e deportazioni avvengono anche in possesso di protezione, confiscando i documenti dell’UNHCR e costringendo le persone rifugiate ad accettare un “rimpatrio volontario” forzato.

La condizione delle persone sudanesi rifugiate in Egitto è sicuramente peggiorata a seguito della partnership strategica concordata ad Aprile 2024 tra Unione europea ed Egitto, che ha portato sempre più persone a proseguire la migrazione fino alla Libia, andando incontro ad ulteriori violazioni dei diritti umani e condizioni inumane e degradanti.

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