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Subject Bloccati in mare
Date July 7, 2020 12:59 PM
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Uomini e donne attendono in mare in spazi angusti e in condizioni igieniche scarse, paradosso ulteriore per chi parla di rischio contagio a terra

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Bloccati in mare

Foto via Twitter/AlarmPhone ([link removed])
Doveva essere la stagione della discontinuità ma le navi che soccorrono migranti fanno ancora fatica a vedersi riconoscere un porto sicuro. E mentre Malta e Italia si rimpallano le responsabilità, uomini e donne attendono in mare in spazi angusti e in condizioni igieniche scarse. Paradosso ulteriore per chi adduce il pericolo di contagio tra i motivi per cui non farli scendere.

1. Oltre 50 persone attendono di poter sbarcare a bordo di una nave che trasporta bestiame
Oltre 50 persone salvate da un probabile naufragio attendono da quattro giorni un porto sicuro ([link removed]) . A salvarle i membri dell'equipaggio della nave mercantile Talia dedicata al trasporto bestiame, a bordo della quale le condizioni iniziano ad essere molto difficili. Come spiega in un post instagram la Ong Open Arms “Malta e l'Italia si rifiutano di dare loro un rifugio sicuro, ancora una volta non rispettando le convenzioni internazionali e il diritto del mare ([link removed]) ”.

Foto simbolo della tragedia quella di un uomo magro e spaventato incapace di camminare sulle proprie gambe




Chiara Pizzimenti su Vanity Fair racconta come “l'immagine ha fatto il giro della rete che la paragona alla Pietà, al corpo del Cristo morente ([link removed]) ”.
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Intanto Il capitano del cargo, Mohammad Shaaban, dice a Giansandro Merli che lo ha intervistato per il Manifesto ([link removed]) : “Salvare vite è un dovere. La situazione a bordo è disastrosa ma rifaremmo tutto. Sto valutando di dichiarare lo stato di emergenza ed entrare in porto”.

2. Si conclude intanto l’odissea della nave Ocean Vikings
Per una situazione difficile ancora in corso ce n’è un’altra che si chiude.

Si è conclusa per tutti i 180 migranti l’odissea a bordo della nave Ocean Vikings. Partiti dalla Libia e soccorsi dalla nave della ong francese Sos Méditerranée, avevano trascorso nove giorni in mare in attesa del permesso di sbarco ([link removed]) .

Nei giorni trascorsi in mare le condizioni di uomini e donne a bordo della nave erano andate peggiorando e si erano registrati anche tentativi di suicidio ([link removed]) .

Ora si trovano a Porto Empedocle, dove hanno svolto i test per valutare la presenza di Coronavirus - tutti con esito negativo - e sono stati trasferiti sul traghetto Moby Zazà dove saranno posti in quarantena, sotto il controllo della polizia ([link removed]) .

3. Migranti in quarantena
Testa dell’acqua, frazione di Noto, Sicilia. È qui che sono stati portati i 43 migranti soccorsi alla fine di giugno dalla nave Mare Jonio della ong Mediterranea Saving Humans. Dopo lo sbarco al porto di Augusta, in otto erano risultati positivi al coronavirus e trasferiti nella struttura alle porte della città.

Tra timori di contagio - nonostante i migranti siano sorvegliati giorno e notte da un cordone di polizia - e quelli legati al contraccolpo sul turismo, arrivano le dichiarazioni del governatore Musumeci che propone una zona rossa attorno al centro. Lo racconta per Fanpage Luisa Santangelo ([link removed]) .

4. Un “problema” che non è solo italiano
I timori legati ai migranti e al contagio da Coronavirus e le risposte securitarie non si fermano purtroppo solo nel nostro paese.

Sabato pomeriggio, 3.000 persone che vivono in nove palazzi di edilizia popolare nei sobborghi di Melbourne si sono ritrovate in "stretto isolamento" imposto per arginare la diffusione del Covid-19, e annunciato all'improvviso dal governo dello stato di Vittoria. “Non possono lasciare le loro unità, se non in caso di emergenza, sono soggette a test obbligatori e sono monitorate da 500 agenti di polizia”. Il Guardian ha intervistato Hiba Shanino che in quei palazzi ci vive ([link removed]) .

In Grecia invece il governo ha deciso di prorogare il lockdown nei centri per migranti: continueranno almeno fino al 19 luglio ([link removed])

5. Intanto in Grecia
Restiamo in Grecia, dove l'idea del Governo Mitsotakis di realizzare una barriera galleggiante al largo di Lesbo sta per diventare realtà.

“Il 30 di giugno il governo greco ha annunciato l’inizio della costruzione della barriera galleggiante al largo dell’isola di Lesbos, che dovrebbe arrestare il flusso di migranti via mare dalle vicine coste della Turchia. I componenti della barriera flottante, ordinata dalle autorità elleniche già a gennaio, ora sono sull’isola, e saranno assemblati a partire da adesso. L’ultimazione del muro acquatico è prevista per la fine di agosto, secondo quanto riportato da una fonte militare. Si tratta di una barriera di 2.7 chilometri, dell’altezza di 1.10 metri, e costerà 500.000 euro, fondi prelevati da quelli previsti per l’accoglienza ai migranti”, così lo descrive Maurizio Sacchi su Atlante Guerre ([link removed]) .

6. Il sogno di Musa Jawara
Nato il 26/dic/2001, 18 anni. Nazionalità: Gambia. Altezza: 1,70 m Posizione: Ala sinistra ([link removed]) . A cercare su Transfermarket è questo il profilo del giocatore del Bologna Musa Jawara che domenica scorsa ha segnato contro l’Inter a San Siro il suo primo gol in Serie A a quattro anni di distanza dal suo arrivo in Italia.

“Il 10 giugno 2016 Juwara fu infatti tra i 536 migranti soccorsi dalla nave tedesca FGS Frankfurt mentre attraversavano il canale di Sicilia stipati a bordo di un barcone partito dalle coste del Nord Africa. Juwara, allora quattordicenne, sbarcò al Molo Marconi del Porto di Messina dopo aver affrontato il viaggio da solo.” Sul Post la sua bella storia a lieto fine. ([link removed])

7. Presentati a Roma gli Stati Popolari
Dal lavoro ai migranti, Aboubakar Soumahoro dopo la manifestazione di piazza San Giovanni a Roma, ha presentato il manifesto in sei punti degli Stati Popolari.
Un piano per lavoro e casa, l’abolizione dei decreti sicurezza e della legge Bossi-Fini, una revisione della filiera del cibo e attenzione all’ambiente queste le proposte del documento . “Se la politica non ci ascolta, andremo avanti da soli” dice dal palco. Eleonora Camilli racconta la giornata di mobilitazione per Redattore Sociale ([link removed]) .
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8. Se l’epidemia Covid-19 fa scendere le rimesse degli immigrati
“Il denaro inviato dai migranti alle famiglie dei loro paesi di origine ha subito un forte calo nel 2020 e si prevede che continuerà a diminuire”. Inizia così l’articolo che il Sole 24 Ore dedica al tema delle rimesse dei migranti: 200 milioni di lavoratori immigrati nel mondo che aiutano ogni anno 800 milioni di membri delle loro famiglie nei paesi in via di sviluppo.

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Secondo i dati pubblicati dalla Banca mondiale e raccolti dal Pew Research Center, le rimesse globali dovrebbero calare del 20% quest’anno, mentre le regioni più colpite saranno Europa , Asia centrale e Africa sub-sahariana. Sui cali l’ombra del Covid ([link removed]) .

9. Arenati: gli effetti delle politiche anti Covid sui migranti “irregolari”
In che maniera le misure hanno cambiato la vita dei migranti? Cosa significano maggiori controlli e frontiere chiuse? Cosa comporta maggiore attenzione delle forze di polizia verso le migrazioni “irregolari”. Le risposte a queste domande nell'interessante articolo dei ricercatori Gabriella Sanchez e Luigi Achilli pubblicato dalla European University Institute: “Stranded : the impacts of COVID-19 on irregular migration and migrant smuggling ([link removed]) ”.
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10. Addio maestro Morricone
"Io penso che, quando fra cento, duecento anni, vorranno capire com'eravamo, è proprio grazie alla musica da film, che lo scopriranno". Ieri ci ha lasciati un grande dei nostri tempi, il maestro Ennio Morricone. Vincitore di Oscar e compositore di tante colonne sonore di film che hanno segnato un’epoca, nel 2013 decise di dedicare una sua opera alla tragedia di Lampedusa: cinque minuti di musica e voci; le grida di disperati e disperate trascinati via dalle onde, a poche centinaia di metri da terra.
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Se continueremo a non dimenticare tragedie come queste è anche grazie al suo straziante contributo.

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