La web-review settimanale
in anteprima per gli iscritti alla newsletter!
Libia: i trafficanti di petrolio e di uomini sono gli stessi a cui affidiamo i migranti
 

Traffico di petrolio dalla Libia, un giro d'affari di un miliardo di euro che vede coinvolti clan mafiosi e affaristi maltesi. Ma non è tutto, per l’Onu a comandare sarebbero gli stessi boss del traffico di esseri umani. Gli stessi a cui Italia e Europa affidano i migranti rispedendoli in Libia.

1. Oil For Migrants: ecco come funzionano i traffici di petrolio ed esseri umani tra Libia, Malta e la Sicilia 
In Libia sono attive decine di navi cisterna e depositi per il contrabbando di petrolio, traffico che passa attraverso Malta e al fondamentale appoggio dei clan mafiosi siciliani. 

È quanto emerge dai documenti del gruppo di esperti Onu sulla Libia, ripresi su Avvenire da Nello Scavo, a  rivelare la grande ipocrisia internazionale intorno a Tripoli, “le cui autorità, possono platealmente permettersi di farsi beffa delle Nazioni Unite”

Il business genererebbe oltre 1 miliardo di introiti e a comandare sarebbero gli stessi boss del traffico di esseri umani. Tra tutti una vecchia conoscenza di Open Migration Abdul Rahman Milad, noto con il nom de guerre “Al Bija”, “il trafficante-guardacoste al centro di uno scandalo per un incontro con il Ministero dell'Interno italiano. E non è un caso che i giacimenti da cui è stato sottratto il gasolio sia a un passo dal più grande lager per la detenzione dei migranti in Libia, che a capo ha sempre Bija.”

“E chissà se l’aumento del 150% delle partenze sui barconi sia solo una coincidenza o non sia uno degli effetti di «Oil for migrants»” si chiede proprio Scavo in chiusura del suo articolo.

2. Ancora morti al largo delle coste libiche
Diverse persone sono morte a seguito di un altro naufragio lungo la costa libica nel fine settimana, nella giornata dedicata ai rifugiati.

L'incidente sarebbe avvenuto nei pressi della capitale Tripoli. Il numero esatto delle vittime è finora sconosciuto, ma tre corpi sono stati ritrovati sulla spiaggia nei pressi di Al-Zawiya, 50 chilometri a ovest di Tripoli. 

Secondo l’Oim, i sopravvissuti - almeno 19 soccorsi da un peschereccio - sarebbero stati portati in un centro di detenzione non ufficiale in Libia.


3. Mediterraneo: cosa sta succedendo?
“Quasi novecento persone sono partite verso l’Europa, lungo la rotta del Mediterraneo centrale: la Sea Watch 3 ne ha salvate 211; la Mare Jonio 67. A Lampedusa sono arrivati 157 migranti. Intanto la sedicente Guardia costiera libica ha intercettato e riportato indietro 458 persone” scrive Valerio Nicolosi su Micro Mega.

Giansandro Merli sul Manifesto ci racconta invece del doppio standard per le le navi umanitarie in Sicilia: per la Sea Watch a Porto Empedocle, quarantena forzata per l'equipaggio e naufraghi sulla Moby Zaza, per Mediterranea ormeggiata a Pozzallo omaggio del sindaco e rifugiati in isolamento a terra.

4. Caporalato: nuovi arresti in Calabria
Braccianti sottoposti a turni che raggiungevano le 26 ore con una paga di 1,50 euro all'ora, costretti in condizioni disumane  oltre che sotto la costante minaccia di insulti e violenze. Il commissariato di Polizia di Paola, diretto dal vicequestore Giuseppe Zanfini, ha messo fine allo sfruttamento di alcuni lavoratori stranieri originari del Bangladesh e ha arrestato 7 persone: 5 imprenditori del cosentino e 2 stranieri.

5. Dai permessi di soggiorno alla regolarizzazione le regole cambiano ancora
“Permessi di soggiorno, documenti di identità, domande di regolarizzazione: le scadenze cambiano ancora. Per l’emergenza legata al coronavirus, infatti, il governo ha deciso di prorogare la scadenza di alcuni documenti”, scrive Eleonora Camilli per Redattore Sociale.

Ad esempio la validità dei permessi di soggiorno è stata prorogata fino al 31 agosto 2020 - come si può leggere in questa utile guida redatta da Caritas.

Cambiamenti anche per quanto riguarda le Regolarizzazioni. In attesa della conversione in legge del DL 19 maggio 2020, la Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili ha aggiornato le proprie F.A.Q. tenendo conto delle novità e dei chiarimenti introdotti in via amministrativa dai dipartimenti competenti.


6. Libia: due rapporti inchiodano l'Italia

Due rapporti inchiodano il nostro paese sulla mancata tutela dei diritti umani. Mentre non si fermano i finanziamenti alla Libia.

Il primo -  ricorda Angela Gennaro su Open - è quello di Oxfam. Secondo l’Organzzazione “sono 230 le persone che sono morte lungo la rotta del Mediterraneo centrale dall’inizio dell’anno, 5.500 da quando è stato firmato il controverso accordo tra Italia e Libia”. 

Nel secondo, le Ong Sea-Watch, Alarmphone, Mediterranea Saving Humans e Borderline Europe documentano invece come «la collaborazione aerea tra l’Ue e la Libia faciliti le intercettazioni e i respingimenti di massa dei migranti nel Mediterraneo centrale».

In questo articolo di Giacomo Zandonini - basato proprio sul rapporto delle ong - vi raccontiamo come l'utilizzo di mezzi aereisia, purtroppo, solo l'ultima tappa nella strategia di respingimento europea.

7. Performing Resistance. Dialogues on Arts, Migrations, Inclusive Cities
Performing Resistance -  la Summer School Internazionale promossa dalla Fondazione Emilia Romagna Teatro, dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'Economia dell’Università di Bologna e da Cantieri Meticci nell'ambito della biennale 2020 di Atlas of Transitions - Italia - si è conclusa lo scorso 20 giugno. Noi di Open Migration siamo stati lieti di essere tra i Media Partner, potete trovare tutta l’incredibile produzione e tutti i dialoghi sulla pagina Facebook dell’evento o a questo link.

8. Se il Covid non ferma l'accoglienza
L’emergenza Covid-19 non ha fermato la solidarietà: sono 80 le famiglie italiane che a maggio hanno dato la propria disponibilità ad accogliere uno straniero nell’ambito del progetto ideato da Refugees Welcome Italia, onlus che finora ha fatto nascere circa 200 convivenze di questo genere.

Nel nuovo appello all’accoglienza anche la storia di Luciana, 90 anni ed ex staffetta partigiana, che ha accolto Aziz. “Il mio desiderio è che in questa casa si senta libero, come sono libera io”.

9. Favara: un video mostra schiaffi e insulti ai danni di alcuni uomini nel centro di accoglienza
Un poliziotto che schiaffeggia un migrante e costringe altri rifugiati a schiaffeggiarsi a vicenda come "punizione" per aver tentato di fuggire da un centro di accoglienza. Questo il contenuto di un video diventato subito virale e che mostra anche altri agenti intenti a guardare senza intervenire.

Siamo a Favara in provincia di Agrigento, il Questore Rosa Iraci promette provvedimenti esemplari "Rimosso dall'incarico, ora provvedimenti disciplinari severi".

Intanto il poliziotto è stato rimosso dall’incarico.

10. Usa: la Corte suprema da ragione ai dreamers
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha deliberato contro la decisione di Trump di porre fine al programma di protezione delle centinaia di migliaia di immigrati ribattezzati "dreamers", entrati illegalmente negli Usa quando erano ancora bambini e cresciuti nel paese.
Come ricorda Repubblica, la sentenza riguarda circa 649.000 immigrati, principalmente giovani adulti ispanici nati in Messico e in altri paesi dell'America Latina, attualmente iscritti al Daca -  Deferred Action for Childhood Arrivals (Daca), creato nel 2012 da Barack Obama - che saranno protetti dalle espulsioni e potranno ottenere permessi di lavoro rinnovabili di due anni.

L’abolizione del Daca era uno dei cavalli di battaglia dell’amministrazione Trump, i Giudici danno invece ragione al tribunale che nel 2017 aveva impugnato la decisione della Casa Bianca di rescindere gli impegni del programma, giudicandola illegale.

Scriveteci e diteci che ne pensate!

Il team di Open Migration

Facendo una donazione ci aiuterai ad offrire più informazione di qualità.
Sostienici
Esplora la nostra dashboard
Open Migration su Twitter
Open Migration su Facebook
Visita Open Migration
Copyright © 2017, Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili.
 
Our mailing address is:
Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili
Via Monti di Pietralata 16
Rome, RM 00157
Italy

Want to change how you receive these emails?
You can update your preferences or unsubscribe from this list