
| LeoniFiles: le interviste |
Ieri il Big Beautiful Bill di Trump è diventato legge. Ma quanto è sostenibile la traiettoria del debito pubblico americano?
Donatella Principe, Market and Distribution Strategy Director di Fidelity International, spiega l'attenzione dei mercati verso la sostenibilità del debito pubblico statunitense, i rischi e le sfide per la politica fiscale americana in una nuova intervista LeoniFiles condotta da Carlo Amenta.
Cominciando con l'inquadrare le dimensioni del debito pubblico statunitense in confronto alle maggiori economie del mondo, si giunge al primo punto dolente: la difficoltà degli Stati Uniti nel tagliare deficit e debito pur a fronte di tassi di crescita alti.
I dati dicono che oggi gli Stati Uniti spendono in interessi più di quanto non facciano per la difesa, e che tale voce è destinata a crescere con l'aumento strutturale dei tassi d'interesse. Ciò solleva criticità anche sotto il profilo del tetto del debito e della facilità con cui il Congresso ne ha finora permesso lo sforamento, ma anche rispetto a quali saranno gli effetti di lungo termine del Big Beautiful Bill di Trump nello scenario corrente.
Come Milton Friedman amava ripetere, non c'è nulla di più permanente di una misura transitoria. Ma nonostante le smentite del Segretario al Tesoro Scott Bessent, esiste il rischio concreto che un gigante come gli Stati Uniti vada in default? Al momento, no. Ma l'impossibilità di gestire il debito a causa della polarizzazione politica, insieme al risveglio dei bond vigilantes a segnalare il calo di fiducia da parte degli investitori, impone di porre attenzione sulla sostenibilità del debito pubblico americano.
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