
| Speciale LeoniFiles: le interviste |
In principio era Carosello. Poi ci fu Dallas: e gli italiani non avevano intenzione di rinunciarvi.
Alberto Mingardi racconta l'«unica rivoluzione liberale che c'è stata» in Italia, quella della tv privata, in Meglio poter scegliere. I referendum del 1995 e la battaglia per la televisione commerciale (Mondadori 2025), e in un'intervista speciale LeoniFiles condotta da Serena Sileoni.
Nel 1995 gli italiani furono chiamati alle urne per esprimersi su dodici quesiti referendari. Tre di questi miravano a ripristinare il monopolio della RAI attraverso una stretta sulle televisioni commerciali, limitando il numero di emittenti che potevano far capo a un soggetto privato e la pubblicità, i cui proventi costituivano la base del modello di business dei canali che non potevano riscuotere il canone. Primi tra questi, ovviamente, le reti di Berlusconi.
Gli italiani scelsero però in quell'occasione di rivendicare il proprio diritto a scegliere quali e quanti canali guardare, difendendo dunque la televisione che avevano contro le vaghe promesse circa quella che avrebbero potuto avere.
Il risultato di quel referendum, oggi inspiegabilmente dimenticato anche nelle biografie dei suoi protagonisti e nei manuali di storia dell'informazione, assicurò la fine di un monopolio informativo fino a quel momento sostenuto da governi e partiti, e che si cercò di mantenere facendo appello all'impatto dei media sulla cultura e sull'opinione pubblica, ai pericoli della loro concentrazione, e perfino a una loro supposta funzione didattica che avrebbe dovuto quindi escludere contenuti poco adatti a tale scopo. Come quelli, ad esempio, che piacciono al grande pubblico.
Partecipa alle presentazioni del libro la settimana prossima: Roma - 17 giugno ore 18:30, Mondadori Bookstore (Galleria Alberto Sordi)
Milano - 18 giugno ore 18:30, Auditorium CMC (Largo Corsia dei Servi, 4) |
|
|
È possibile sostenere la Fondazione Istituto Bruno Leoni anche attraverso la destinazione del 5 per mille nella dichiarazione dei redditi:
codice fiscale 97741100016, riquadro "finanziamento della ricerca scientifica e dell'università". |
| L'Istituto Bruno Leoni è un'organizzazione con sede a Torino, Piazza Cavour 3, tesa a promuovere le ragioni del libero mercato. L'Istituto Bruno Leoni vive di sole donazioni private e volontarie. Sostienici. |
|
|
|
In ottemperanza del D.L. 196d del 30 giugno 2003 n. 196 e del Regolamento (UE) 2016/679, per la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento di dati personali, in ogni momento è possibile modificare o cancellare i dati registrati nella database dell'Istituto Bruno Leoni.
Per cancellare il proprio indirizzo dalla newsletter cliccare QUI.
Per richiedere la modifica dei propri dati cliccare QUI.