Nella nuova intervista LeoniFiles, Serena Sileoni discute con Giacomo D'Arrigo e Piero David dello stato di attuazione del PNRR, mettendo in luce i gravi ritardi soprattutto nelle missioni più complesse, come quelle legate all'inclusione sociale e alle politiche attive nel Mezzogiorno che hanno speso meno del 20 per cento dei fondi disponibili.

Le difficoltà derivano da una macchina amministrativa sotto stress, da una progettazione frammentata e dalla mancanza di risorse tecniche specializzate. Sebbene strumenti come i crediti d'imposta vengano considerati per accelerare la spesa - data l'improbabilità di una proroga -, emergono dubbi sulla loro efficacia e sull'effettivo impatto economico, in un contesto già segnato da incertezza normativa e internazionale.

Nonostante ciò, alcuni risultati positivi si registrano nelle aree della digitalizzazione e della transizione ecologica che, pur non essendo originariamente parte del Piano, mostrano un uso migliore e più efficiente dei fondi.

Il PNRR rappresenta comunque un "esercizio collettivo di apprendimento" che ha già costretto amministrazioni, imprese e istituzioni ad adottare strumenti di pianificazione più moderni.

Se c'è però un lascito positivo imputabile all'esperienza del PNRR è questo: la spesa, da sola, non basta.

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