
| Cronache dal Fronte Liberista |
Le notizie più interessanti della settimana commentate da Serena Sileoni, Carlo Amenta e Carlo Stagnaro nella nuova puntata delle Cronache dal Fronte Liberista.
Milei: il difficile equilibrio fra la linea Trump e gli obiettivi economici per l'Argentina
In un recente discorso ai parlamentari argentini, Javier Milei ha ribadito l'intenzione di procedere in maniera ancor più vigorosa con l'apertura dell'economia e l'eliminazione dei dazi, definiti come una tassa sui propri consumatori. Come si può però conciliare tale fermezza con il supporto all'amministrazione Trump? Milei non è certo l'unico leader a trovarsi nella posizione di dover far quadrare pubblicamente la propria vicinanza a Washington con scelte di politica interna che vanno in direzione opposta, ma è forse il più esposto. Al di là della necessità di negoziare un trattato commerciale con gli USA, tassello cruciale per le prospettive economiche dell'Argentina, nel caso di Milei c'è in gioco uno dei fondamenti del suo mandato elettorale: il libero scambio.
I dazi di Trump sul Canada: come funziona una tassa... sui propri elettori?
Giungono aggiornamenti pressoché giornalieri sulle schermaglie commerciali fra Stati Uniti e Canada, ma c'è un comparto interessato dai dazi che rischia di generare ulteriori e più generalizzati aumenti dei prezzi per i consumatori americani: i prodotti energetici. Sebbene nel caso di tali prodotti il dazio non sia del 25 ma del 10 per cento, il Canada è comunque un grande fornitore per gli Stati Uniti. Il dazio determinerà quindi un incremento del costo del gas, dell'energia elettrica e probabilmente anche dei carburanti per autotrazione. Quest'ultima categoria va però ad interessare un settore molto sensibile per la politica americana, ed in particolare per la narrazione di Trump. Ad oggi non è chiaro, specie per ciò che riguarda l'energia elettrica, come tale dazio verrà riscosso. Il presidente rischia però di causare esplicitamente gli stessi effetti che da sempre motivano - in maniera pur condivisibile - la sua contrarietà alle politiche green per come promosse dai loro più radicali sostenitori: aumento dei prezzi e margini più ridotti per la sicurezza energetica nazionale.
Coldiretti lancia l'allarme per l'export italiano in USA: ogni dazio è bello a mamma sua?
In un comunicato di pochi giorni fa, Coldiretti ha diffuso la notizia che i dazi americani potrebbero colpire le esportazioni del cibo Made in Italy per un valore di 8 miliardi di euro, spingendo i consumatori d'oltreoceano verso prodotti Italian sounding più a buon mercato. Chi ha familiarità con le posizioni dell'associazione ricorderà come questa non sia certo avvezza a tirarsi indietro di fronte all'opportunità di chiedere protezioni in casa propria, salvo lamentare l'applicazione della stessa - terribile - logica in casa d'altri. Forse i dazi son come i figli: i propri son sempre belli.
La procura di Milano contro le Big Tech: l'Iva sui dati
I dati raccolti ogni giorno da social network, motori di ricerca e servizi digitali hanno un valore. È proprio in base a tale assunto che la procura di Milano ha contestato l'evasione dell'Iva a X, scoperchiando nuovamente una delle questioni più annose nei dibattiti fra i tributaristi: le modalità e i contorni delle cosiddette Bit tax, cioè la tassazione dei dati, e Hit tax, la tassazione sugli accessi alla rete. Non è certo una novità che le Big Tech facciano ormai parte della nostra vita, grazie alle innovazioni che sono riuscite a creare per semplificare la nostra quotidianità, né tantomeno ci sorprende che gran parte di queste aziende abbiano la loro casa madre al di là dell'Atlantico. Se però i dazi coprono il commercio dei beni, i servizi, che generano un surplus nell'economia americana, non sono interessati. Potrebbero diventare una pedina nel tira e molla degli accordi commerciali?
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