| Cronache dal Fronte Liberista |
La nuova puntata delle Cronache dal Fronte Liberista è un tributo alle vite e alle opere di due figure che hanno ricoperto un fondamentale ruolo nella diffusione del pensiero liberale. Serena Sileoni, Carlo Amenta e Carlo Stagnaro, insieme a Nicola Iannello, ricordano Lorenzo Infantino e Jacques Garello, scomparsi la scorsa settimana.
Il pensatore rigoroso: Lorenzo Infantino
Lorenzo Infantino è stato un sociologo e pensatore di straordinario rigore intellettuale. Professore universitario alla Luiss Guido Carli, ha svolto un ruolo cruciale nella rinascita del pensiero liberale in Italia, concentrandosi sull'individualismo metodologico, il mercato e le conseguenze inintenzionali delle azioni umane. La sua opera principale è L'ordine senza piano, pubblicata per la prima volta nel 1995. Infantino incarnava il rigore dello studioso che diffonde le idee attraverso i libri, lasciando un'eredità che ha arricchito generazioni di lettori e studiosi italiani.
L'organizzatore culturale: Jacques Garello
Jacques Garello ha dedicato la sua vita alla costruzione di una comunità liberale in Francia, un paese con una forte tradizione statalista e centralista. Economista e accademico all'Università di Aix-Marseille, Garello ha guidato una trasformazione che ha visto molti economisti passare dal keynesismo alla scuola austriaca, guadagnandosi l'appellativo di "un austriaco in Francia". Ha contribuito a diffondere il liberalismo tra le nuove generazioni, che oggi ricoprono posti di rilievo nelle principali istituzioni dei loro paesi.
La loro eredità e le sfide future
Sebbene diversi nello stile, Infantino e Garello condividevano la consapevolezza di operare in ambienti ostili alle loro idee. Tuttavia, questo contesto sfavorevole ha forse rafforzato il loro impegno e la loro determinazione. Infantino ha agito come un "guerriero solitario", privilegiando i libri e la riflessione, mentre Garello ha costruito reti e comunità, seminando idee attraverso eventi e pubblicazioni. Oggi, guardando al loro lascito, non si può che riconoscere il profondo impatto che hanno avuto non solo sulla cultura accademica ma anche sulle vite di chi li ha conosciuti e si è ispirato al loro lavoro. Il miglior modo per rendere loro omaggio è continuare a coltivare e diffondere le idee liberali, non solo studiandole ma anche discutendole e portandole nel mondo.
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