Emergenza covid, porti chiusi, nessuna nave di soccorso. Eppure gli sbarchi nel sud Italia continuano, mentre anche l’Italia accusa Malta per le modalità con cui indirizzerebbe i migranti verso la penisola.
1. Settimana di nuovi sbarchi (e tragedie)
Sbarchi nel sud della Sardegna e sbarchi ripetuti in Sicilia, dove in un primo momento si era parlato dell’arrivo di 400 migranti nell'agrigentino.
Secondo le prime ricostruzioni, una una nave "madre" avrebbe abbandonato a pochi metri dall'arenile centinaia di persone. Anche se la notizia del maxi sbarco è stata smentita dalle forze dell’ordine e questi numeri sono stati ridimensionati - le persone arrivate sarebbero 70 - gli osservatori fanno notare come i trafficanti siano tornati ai vecchi pericolosi metodi.
Altra osservazione da fare riguarderebbe poi il ruolo delle Ong. Accusate di pull factor, i fatti di cronaca mostrano invece come senza navi di soccorso non diminuiscano gli arrivi.
Matteo Villa e Eugenio Cusumano ce lo avevano spiegato in questo interessante approfondimento.
Intanto non cessano le morti in mare, una nuova tragedia davanti alle coste tunisine è costata la vita ad almeno una persona, mentre i dispersi sarebbero 6.
2. Malta spinge i barconi verso l’Italia?
“Ci aspettiamo che gli Stati membri continuino a collaborare gli uni con gli altri, lavorando con Frontex in uno spirito di solidarietà”. Sono queste le poche righe con cui la Commissione Europea ha richiamato alla collaborazione Italia e Malta, le cui zone Sar nel Mediterraneo centrale sono confinanti.
Il motivo? Dopo le inchieste sui respingimenti in Libia, un altro tassello si è aggiunto al crescente numero di prove a carico del Governo maltese e dei suoi tentativi di limitare i soccorsi in mare: un video pubblicato da Alarm Phone mostra l’equipaggio di una motovedetta maltese mentre rifiuta di prestare soccorso a migranti in difficoltà.
Non solo, l’unità maltese finisce per rifornire i migranti con le attrezzature necessarie per continuare il viaggio verso l'Italia - episodio confermato anche dai superstiti.
"Ho visto questo video, l'ho girato con un whatsapp al ministro dell'Interno maltese. Mi pare assurdo che un accordo che noi abbiamo fatto a Malta poi veda questo Paese implicato in una situazione di questo genere. Il ministro mi ha detto che non era esattamente come risultava dal video, comunque ho ritenuto di segnalare la questione anche alla Commissione Europea” ha dichiarato la ministra degli Interni Luciana Lamorgese ospite della trasmissione “Che tempo che fa”.
Ma l’Italia può dirsi sicura di avere fatto tutto per prevenire queste situazioni? Lo racconta Nello Scavo sulle pagine di Avvenire.
3. La Libia continua a deportare i migranti
Riportati in Libia e rinchiusi in un centro di detenzione. Questa la sorte di quasi 400 migranti intercettati nel Mediterraneo dalla Guardia costiera libica negli ultimi due giorni mentre cercavano di raggiungere l'Europa.
Secondo Avvenire: “Sono stati riportati a Tripoli e trasferiti nel centro di detenzione di Al-Nasser di Zawya, a ovest della capitale. Lo ha reso noto la portavoce dell'Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim), Safa Msehli. Le partenze dalla Libia sono in forte aumento - ha aggiunto Msehli - e ciò è particolarmente preoccupante dato il netto calo nelle attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo".
4. Un uomo è morto dopo essersi gettato in mare dalla nave quarantena Zaza
Un uomo tunisino si è gettato dalla nave traghetto Moby Zaza ed è morto nel tentativo di raggiungere la costa a nuoto. Il fatto è avvenuto in rada a Porto Empedocle la notte del 19 maggio.
La nave traghetto è stata predisposta dal Governo italiano per la quarantena dei migranti e al momento della tragedia erano 120 le persone a bordo, arrivate autonomamente nelle precedente settimana a Lampedusa.
Intanto Mauro Palma, Garante delle persone private della libertà, scrive al Viminale per capire cosa sia successo sulla nave quarantena: “Vogliamo capire se alle persone viene fornito supporto psicologico e se sono assicurati i diritti essenziali”.
5. La situazione nei Cpr
Nei sette Centri di permanenza per i rimpatri continua a diminuire il numero delle presenze che questa settimana sono 195 contro le 204 della scorsa. Una tendenza che si conferma dovuta sia al minor numero di ingressi, sia alle mancate proroghe del trattenimento.
Durante l'emergenza Coronavirus, quindi, il numero dei migranti detenuti si è fortemente ridotto in seguito all'impossibilità di procedere alle espulsioni. Ma è ancora necessaria l'esistenza di questi luoghi? In Italia, come in Europa, alternative alla detenzione esistono ma attendono di essere applicate e implementate. Noi le raccontiamo in questa rubrica.
6. Piazzale Spadolini, finito il lockdown torna la repressione
A Roma, è andato in scena l’ennesimo sgombero ai danni del Baobab, il primo dopo il lockdown. A farne le spese venticinque migranti portati in questura.
Dimenticati già prima dell'emergenza, ora invisibili (e indesiderati), noi avevamo incontrato alcuni dei migranti che trascorrono lì notti. Ecco le loro storie.
7. Riapre l’Ufficio immigrazione di Roma: centinaia di persone in fila
Restiamo a Roma dove, dopo 3 mesi, riapre l’Ufficio immigrazione della questura capitolina.Eleonora Camilli per Redattore Sociale testimonia le code lunghissime dall’alba tra chi deve chiede di rinnovare il permesso, chi deve chiedere asilo o semplicemente sapere a che punto è la sua procedura. Quasi impossibile il distanziamento, mentre si teme per le probabili calche dovute alle pratiche per le regolarizzazioni.
Proprio per aiutare a snellire le pratiche Pensare Migrante ha riassunto in questo documento le procedure per richiesta primo rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, in italiano, inglese, spagnolo e arabo.
8. Tornano i respingimenti a Ventimiglia
La Caritas di Ventimiglia ha comunicato della ripresa dei tentativi di attraversare il confine tra Italia e Francia da parte dei migranti, così come sarebbero ricominciati respingimenti da parte delle autorità francesi.
Alle pratiche, spesso poco ortodosse delle autorità francesi, non sfuggirebbero nemmeno madri e bambini piccoli.
9. Caso Open Arms: la Giunta per le immunità del Senato vota contro il rinvio a giudizio di Salvini
“Il primo verdetto sul caso Open Arms è arrivato. La Giunta per le immunità del Senato ha deciso di respingere la richiesta dei magistrati siciliani di rinviare a giudizio il leader della Lega, Matteo Salvini”. Questo il riassunto che fa Repubblica di quanto avvenuto questa mattina in Senato.
Decisivi i voti di Giarrusso, della 5 Stelle Ricciardi e dei Senatori di Italia Viva (che hanno deciso di non votare).
Ora la palla passa all’aula parlamentare, che dovrà votare a favore o contro la decisione dalla Giunta e dove i numeri potrebbero non essere favorevoli al Sen. Salvini.
10. Open Migration Media Partner di Atlas of Transition
Una serie di conferenze, letture e incontri online trasmessi in streaming dai canali Facebook e YouTube di Atlas of Transitions a cui parteciperanno studiosi, curatori d'arte e artisti internazionali, nell'ambito della Biennale 2020 di Atlas of Transitions.
Dal 16 al 20 giugno, OpenMigration ha l'onore di essere tra i media partner.
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Il team di Open Migration