E' nata prima l'industrializzazione o il libero mercato? Carlo Amenta ne discute, in una nuova intervista LeoniFiles, con Vincenzo Pintaudi, storico dell'Europa mediterranea presso l'Università di Messina.

Raramente la storia del Regno delle Due Sicilie viene raccontata all'interno di un contesto più ampio di quello legato alle vicende della nostra Penisola. Tuttavia, la ricostruzione delle relazioni diplomatiche e commerciali europee della prima metà del XIX secolo, per come riportate dagli archivi inglesi, fornisce uno sguardo diverso sulla realtà industriale ed economica di un periodo di grandi trasformazioni non solo per il Mediterraneo, ma per l'assetto del commercio internazionale.

Questa prospettiva più estesa mostra che le conseguenze del protezionismo erano importanti già in un'epoca non ancora propriamente globalizzata, con ripercussioni a catena sulla manifattura dell'intero nostro continente.

Il cambio di rotta della politica inglese, sulla scia dell'operato di Robert Peel e della diffusione delle idee della Anti-Corn Law League di Cobden, diede vita ad un periodo di pace sostenuto dal libero scambio. È questo equilibrio che ispirò la celebre riflessione di Frédéric Bastiat, destinata da lì a pochi decenni a trovare conferma nelle conseguenze del ritorno al protezionismo, ovvero lo scoppio della Prima guerra mondiale.

"Dove non passano le merci, passano gli eserciti": sarebbe bene ricordarlo anche ai fautori dei dazi di oggi.

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