Nella nuova intervista LeoniFiles, Serena Sileoni approfondisce con Gaetano Pecora il pensiero di Bertrand Russell e, soprattutto, le sue più peculiari contraddizioni.

Russell propugnava uno scetticismo che rifiuta verità indiscusse, ma allo stesso tempo mostrava una tensione verso un'idea universale, specie nella sua personale concezione di autodeterminazione - essenzialmente collettivista - legata al socialismo.

Il conflitto in Russell si svolge tra la sua parte scettica, che accetta la pluralità di valori, e quella più "assoluta" che cerca una verità comune per tutti. Questa doppiezza riflette il contrasto tra la visione liberale del conflitto permanente e l'aspirazione marxista a una società pacificata, pertanto artificiale.

Russell passa così dal socialismo all'individualismo liberale e ritorno, senza un'evoluzione lineare, definendo la felicità talvolta nella chiave del benessere materiale, talaltra come una gioia primitiva e naturale. La sua mancanza di attenzione per le libertà economiche, come la proprietà privata, è considerata problematica, poiché la sua tutela è alla base non solo dell'autonomia politica e della resistenza al potere autoritario, ma contempla in senso più ampio il rispetto di ciò che appartiene ad altri. Comprese le idee.

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