Ripensare i trasporti urbani con i vincoli del coronavirus Per limitare congestione e inquinamento bisogna garantire spazio adeguato al traffico veicolare
Le misure di distanziamento sociale richiedono di ripensare il trasporto pubblico e lasciare più spazio ai mezzi privati. Ma come fare per prevenire la congestione delle aree urbane? Se ne occupa Francesco Ramella nel Focus "Appiattire la curva della mobilità. Un'austera ricetta per i trasporti nella Fase 3 e oltre" (PDF).
Scrive Ramella: "La limitatezza dello spazio a disposizione comporta inevitabilmente la necessità di una forte regolazione dei flussi in assenza della quale è inevitabile un deterioramento rilevante delle condizioni di circolazione. Questo a prescindere dalla qualità e dalla quantità di offerta di servizi di trasporto collettivo, anche in condizioni ordinarie... Questa, preferibilmente con la previsione di tariffe differenziate per le fasce orarie di maggiore o minore domanda, dovrebbe essere la terapia d'elezione per i problemi del traffico".
Poiché, inevitabilmente, aumenterà il traffico di auto private - prosegue Ramella - "appare invece assai problematica, in particolare nel breve periodo, la proposta di accrescere lo spazio riservato alle piste ciclabili. Tale scelta comporta, in generale, una riduzione dello spazio a disposizione delle auto e, quindi, in presenza di una modesta riduzione del traffico, un aumento del livello di congestione (e indirettamente delle emissioni)".
Il Focus "Appiattire la curva della mobilità. Un'austera ricetta per i trasporti nella Fase 3 e oltre" di Francesco Ramella è liberamente disponibile qui (PDF).
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