La superficialità delle opinioni e dei discorsi in cui ci imbattiamo ogni giorno ci convincono di essere circondati da persone poco intelligenti. Ma se fosse piuttosto vero il contrario?

Nella nuova intervista LeoniFiles, che riprende le trasmissioni dopo la pausa estiva, Serena Sileoni e Armando Massarenti discutono i motivi del progressivo e costante abbassamento del livello del dibattito sulla politica e sulle idee che sembra pervadere qualsiasi tipo di arena pubblica.

In prospettiva storica, la curva registrata dall'inizio delle misurazioni dei quozienti intellettivi (1904) mostra un aumento di 3 punti ogni 10 anni nei paesi che stavano subendo processi di industrializzazione e, sebbene dal 2004 il nord Europa cominci a segnalare una flessione, tale calo ha comunque per oggetto popolazioni che godono di livelli di benessere (ma anche di QI) abbastanza alti.

Lo sviluppo di internet e dei social media, primi indiziati ma non perciò boomeristicamente in sé colpevoli dei mali dell'homo occidentalis, ha indubbiamente fornito l'infrastruttura per la creazione di bolle e casse di risonanza cui il dibattito politico dei nostri giorni attinge, sfruttando e alimentando la reazione anziché il confronto con idee avverse.

Coltivare la razionalità è dunque l'antidoto adatto per resistere, per dirla con Vargas Llosa, al richiamo della tribù.

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