| LeoniFiles: le interviste |
Un bis di Ursula von der Leyen: che fine hanno fatto i mal di pancia?
Nella nuova intervista Leonifiles, Carlo Stagnaro analizza la riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea insieme a Simone Mori, docente Luiss, senior advisor Arthur D. Little e profondo conoscitore del dossier Green Deal.
Nonostante il forte segnale di insoddisfazione dato dagli elettori europei e il grande timore per i franchi tiratori in Parlamento, von der Leyen ha persino aumentato significativamente il proprio bagaglio di voti rispetto a cinque anni fa, lasciando così poco spazio di manovra ai critici del Green Deal.
Tuttavia, gli ultimi sei mesi del "von del Leyen I" sembrano indicare una certa presa di coscienza sull'irraggiungibilità di alcuni target e sull'insofferenza verso l'aggressività che ha finora guidato il discorso delle istituzioni europee intorno alla transizione ecologica.
Infatti, la rigidità dalla Commissione si scontra adesso non solo con la difficoltà nel mettere a terra gli investimenti, ma comincia anche a fare i conti con il prevedibile aggravio dello svantaggio competitivo dell'industria europea nei confronti dei player che, ad esempio, avevano compreso per tempo l'importanza di investire nello sviluppo dei motori elettrici.
Senza soldi non si canta messa, ma i soli fondi non risolveranno magicamente i problemi della competitività, e politiche mal disegnate non convinceranno imprese e consumatori a scegliere quelle soluzioni più costose su cui si gioca l'ultimo miglio della transizione. Chissà se, tra i piccoli ma possibili aggiustamenti di rotta, vedremo anche una maggiore attenzione verso la qualità delle politiche. Che per una volta non partano dai sogni, ma da solide realtà.
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