| Cronache dal Fronte Liberista |
Nella nuova puntata delle Cronache dal Fronte Liberista, Carlo Amenta e Carlo Stagnaro spaziano dalla politica economica americana alle più che mai attuali critiche nei confronti dell'overtourism.
Repubblicani e democratici a confronto
È stata una settimana piena, quella dei notiziari statunitensi: da un lato l'attentato a Trump e la sua investitura alla convention di Milwaukee, dall'altro le crescenti pressioni per il ritiro di Joe Biden. Ma quali sono le ultime proposte economiche che i candidati hanno fatto? Mentre JD Vance, candidato vicepresidente di Donald Trump, è portatore di una visione interventista e si caratterizza per un forte scetticismo nei confronti del libero mercato, anche la politica economica di Biden non vuole essere da meno, viste le proposte fatte in materia di canone d'affitto. Sono due prospettive solo parzialmente differenti ma che fanno emergere una crescente tendenza ad attaccare l'utilità del libero mercato da ambo le parti, un unicum nel panorama storico-politico statunitense. Una critica unanime che fa molto riflettere sul futuro dell'America.
Ridurre il turismo? Le soluzioni (in)efficaci
Successivamente, Amenta e Stagnaro affrontano un tema differente ma anch'esso di attualità, soprattutto ora che ci troviamo nel pieno dell'estate: il fenomeno dell'overtourism. Attratti dalle meraviglie che il Belpaese offre, il numero di turisti in Italia sta continuando a crescere, così come sta aumentando il numero anche nel resto del mondo. Un fenomeno che esiste da anni ma che negli ultimi anni sta diventando di difficile gestione sia perché alcune regioni, il più delle volte a torto, sostengono di dipendere dal solo turismo sia perché i turisti richiedono servizi sempre più efficienti nei luoghi maggiormente attrattivi. Quali possono essere le soluzioni? Se la soluzione del contingentamento degli ingressi sembra essere poco praticabile, se non in rari casi (e con molti dubbi sulla sua reale efficacia), una soluzione alternativa è rappresentata dalle imposte di soggiorno che devono, però, perseguire la proporzionalità, schivare inutili rigidità e compensare realmente coloro che sono danneggiati dal turismo.
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