No al prezzo politico delle mascherine
"L'ipotesi di un "prezzo politico", imposto per legge, alle mascherine chirurgiche rischia di rendere le mascherine ancora più difficili da reperire e di scoraggiare le imprese dal fare investimenti in nuova capacità produttiva o nuovi contratti di importazione, oltre a penalizzare quelle che si sono già mosse in tal senso": lo dichiara Alberto Mingardi, direttore generale dell'Istituto Bruno Leoni.
Aggiunge Mingardi: "È evidente che l'incremento della domanda di mascherine, attuale e atteso, abbia messo sotto pressione i produttori in tutto il mondo. Per garantire forniture adeguate servono investimenti nella realizzazione di nuova capacità produttiva, nella riconversione di imprese esistenti e nell'approvvigionamento sui mercati internazionali. C'è un solo modo di raggiungere questo risultato nel più breve tempo possibile: consentire alle imprese di realizzare margini adeguati, specie nelle fasi iniziali. Il controllo dei prezzi, riducendo i margini, non farà che scoraggiare quelle imprese che potrebbero cominciare a produrre mascherine dal farlo e renderà più complicati gli approvvigionamenti internazionali. Inoltre, dissuaderà i farmacisti dall'adoperarsi per rendere capillarmente disponibile un bene oggi tanto essenziale. Questo è un caso da manuale in cui c'è una sola cosa che la politica debba fare per risolvere il problema: occuparsi d'altro".
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