Adam Smith, un paper e un seminario |
Come possiamo controllare le nostre passioni? E perché consideriamo diversamente i guadagni e le perdite? |
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Perché la nostra avversione alle perdite è più marcata rispetto al nostro appagamento per i guadagni? Per Adam Smith, la risposta sta nella reazione asimmetrica che gli esseri umani hanno di fronte a sofferenza e felicità.
Nell'Occasional Paper IBL Chi si contenta gode? Adam Smith sulla psicologia del guadagnare e perdere, Yahya Alshamy (dottorando in economia alla George Mason University) e Daniel B. Klein (professore di economia alla George Mason University) approfondiscono le tesi del filosofo scozzese attraverso la prospettiva dell'economia comportamentale.
Gli individui sono maggiormente ostili alle perdite e tendenzialmente insoddisfatti di fronte alle gioie (ma sempre impegnati nel "tentativo continuo di migliorare la propria condizione"). Tutto ciò ha - come evidenziano gli autori del paper - conseguenze anche sul rapporto con gli altri: il sentimento di simpatia smithiana davanti al dolore è, infatti, più intenso (nonostante l'immedesimazione verso chi gioisce sia più completa).
Sul tema delle passioni, Daniel Klein terrà inoltre il prossimo 24 giugno un seminario dal titolo: Commanding Passions: Pride, Vanity, and Self-Command in Adam Smith. L'incontro, con inizio alle ore 18:30, avrà luogo presso la sede di Milano dell'IBL (Piazza Castello 23).
Partendo dalla nuova sezione su "Il dominio di sé", inserita da Smith nella sesta e ultima edizione della Teoria dei sentimenti morali (1790), Klein parlerà sia del dominio delle passioni, in particolare l'orgoglio e la vanità, che delle passioni che predominano sulla nostra volontà. Per Adam Smith, infatti, un virtuoso dominio di sé può schierare le passioni contro le passioni. |
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