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Luci e molte ombre: il modello portoghese sulle migrazioni

Lo scorso 27 marzo - come risposta all'emergenza Coronavirus, il Portogallo ha deciso di estendere fino al 30 giugno una serie di benefici agli stranieri in attesa di regolarizzazione. Se in tanti hanno elogiato le misure che garantiscono maggiori tutele per migliaia di persone, poco invece si è detto su una realtà fatta di sfruttamento e invisibilità per molti. Giacomo Zandonini prova a farlo per noi in questo approfondimento.

Dal Portogallo ai Balcani. Secondo i dati di Frontex, dopo il completamento della recinzione costruita dall'Ungheria, i passaggi illegali del confine tra Serbia e Romania sono cresciuti di dieci volte rispetto passato. Quanto ha peggiorato la situazione l’arrivo dell’allarme pandemia? Ce lo racconta Christian Elia in una nuova tappa del suo viaggio lungo la Balkan Route.


Non può mancare poi la rassegna-web di questa settimana. Ancora morti nel Mediterraneo senza soccorso, porti chiusi per le navi delle Ong, la Libia  che si dichiara porto non sicuro. Questo e molto altro nella nostra rassegna settimanale su rifugiati e richiedenti asilo.

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La notizia che il Portogallo ha esteso una serie di benefici agli stranieri in attesa di regolarizzazione, come risposta alla pandemia di coronavirus, ha fatto il giro del mondo. Ma se migliaia di persone, tra le più precarie e vulnerabili del paese, saranno più tutelate grazie alle nuove misure, in vigore fino al 30 giugno, “dire che oggi tutti i migranti irregolari hanno accesso agli stessi diritti dei cittadini, è falso”. Con Giacomo Zandonini cerchiamo di capire il perché.
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Secondo i dati di Frontex, dopo il completamento della recinzione costruita dall'Ungheria, i passaggi illegali del confine tra Serbia e Romania sono cresciuti di dieci volte rispetto passato. Proprio da quel confine Christian Elia ci racconta la routine di una frontiera sonnacchiosa fatta di pattugliamenti e respingimenti oltre confine, mentre l'emergenza Coronavirus si abbatte su strutture di detenzione per migranti del tutto inadeguate.
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Il Mediterraneo centrale di nuovo teatro di drammatici naufragi. La domenica di Pasqua ben 4 le navi avvistate in evidente difficoltà. Ma i soccorsi non arrivano e alle nave delle Ong che intervengono non viene concesso un porto sicuro.
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