La mafia non è più quella degli anni '80: ma qual è il suo primo nemico oggi?
Nella nuova intervista Leonifiles, Serena Sileoni ripercorre la storia della lotta alla criminalità organizzata insieme a Calogero Ferrara, procuratore europeo, e Francesco Petruzzella, analista informatico presso la Procura di Palermo.
Non si tratta però solamente di un tributo alla memoria: osservare il passato e lo sfondo socioeconomico degli anni più cruenti della lotta alla mafia è utile anche a capire come le strategie di contrasto abbiano spinto non solo le organizzazioni, ma anche il tessuto economico dei loro contesti d'origine, a trasformarsi.
Infatti, la presenza dello Stato, aumentando la sicurezza e, di conseguenza, l'attrattività dei territori agli occhi degli investitori, ha generato negli anni le condizioni per la loro partecipazione al mercato.
Nuove fonti d'occupazione, di reddito e di opportunità professionali hanno creato alternative alla dipendenza dai sistemi clientelari, togliendo risorse - in primis umane - alle organizzazioni criminali, contribuendo al tempo stesso a mitigare il vantaggio competitivo fattuale delle attività mafiose nei confronti di quelle legali.
Non bisogna farsi però illusioni: la mafia è viva e vegeta. Ma, di sicuro, l'erosione del fenomeno mafioso passa anche per l'emancipazione economica di quei territori.