Linea M4 Milano, no alla statalizzazione
L'acquisto della linea blu da parte del Comune sarebbe uno spreco di risorse
"L'acquisto, tramite Atm, della linea blu della metropolitana milanese è uno spreco ai danni dei contribuenti. Dietro tale scelta non c'è senso né economico né politico". Lo dice Alberto Mingardi, direttore generale dell'Istituto Bruno Leoni, commentando la notizia diffusa oggi sulla stampa.
Secondo quanto si apprende, il Comune di Milano - che già ha in pancia circa i due terzi del capitale di tale infrastruttura - avrebbe dato il via libera all'acquisto delle quote rimanenti dagli attuali soci privati. Secondo Mingardi "si tratta di un'operazione incomprensibile: il Comune ha già il controllo effettivo della linea, sia perché possiede la maggioranza delle azioni, sia perché ha la responsabilità di organizzare e pianificare il trasporto pubblico".
Spiega Mingardi: "Dal punto di vista economico, quindi, il Comune ha deciso di utilizzare 225 milioni di euro per perseguire un disegno puramente ideologico, cioè garantire la proprietà pubblica della rete, a scapito degli utilizzi alternativi delle medesime risorse, incluso quello che dovrebbe essere il più importante, cioè lasciarle nelle tasche dei milanesi". Dal punto di vista politico, prosegue il direttore generale dell'IBL, "il Comune si vincola ulteriormente ad assegnare indefinitamente il trasporto pubblico alla società inhouse Atm, a dispetto di tutte le evidenze e anche delle recenti riforme dei servizi pubblici locali, che spingono verso l'individuazione di un gestore tramite gara".
"L'enfasi sulla proprietà della rete anziché sulla qualità del servizio - conclude Mingardi - è la prova del nove di un approccio dettato dai pregiudizi ideologici anziché dagli interessi dei consumatori e dei contribuenti. Il Comune è ancora in tempo per sospendere l'acquisizione: una marcia indietro sarebbe la soluzione migliore per tutti".