La libertà di internet passa dalla regolamentazione della pornografia
Le recenti proposte di regolamentazione della verifica dell'età e della moderazione dei contenuti sui siti per adulti, oggetto di discussione in diversi paesi europei e non solo, sollevano preoccupazioni per la privacy e la libertà di espressione. Lo sostiene Giacomo Lev Mannheimer, Research Fellow dell'Istituto Bruno Leoni, nel Briefing Paper "XXX: la libertà di Internet passa dalla pornografia". (PDF)
Regolamentare nel modo giusto la pornografia non è solo giusto di per sé, ma utile a garantire che Internet resti il luogo di straordinaria libertà e innovazione che è sempre stato, senza che questo debba necessariamente comportare l'impunità e la irresponsabilità di chi lo utilizzi per commettere illeciti.
Scrive Mannheimer: "l'age verification obbligatoria, ad esempio, aumenterebbe sensibilmente la quantità e la frequenza dei dati sensibili in mano a terzi, esponendo gli utenti a rischi di violazioni della privacy e abusi. Allo stesso modo, l''obiettivo della moderazione dei contenuti nei siti di pornografia online è quello di prevenire la diffusione di materiale dannoso o illegale, ma un obbligo generale di monitoraggio esteso oltre i siti pornografici potrebbe sfociare nella censura e nella limitazione della libertà di espressione sul web. Mentre è fondamentale affrontare questioni legate all'età e alla moderazione dei contenuti nei siti di pornografia online, è altrettanto importante considerare i rischi che potrebbero emergere da una regolamentazione inappropriata e dalla sua potenziale estensione al resto di Internet. La tutela della privacy, della libertà di espressione e la necessità di evitare un controllo eccessivo dei contenuti online sono tutti aspetti cruciali da tenere in considerazione".
Il Briefing Paper "XXX: la libertà di Internet passa dalla pornografia" di Giacomo Lev Mannheimer è liberamente scaricabile qui. (PDF)