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Se l’accoglienza diffusa viene abbandonata per i grandi centri

I grandi centri premiati dalle ultime disposizioni normative stanno soppiantato l’accoglienza diffusa. Si diceva di voler combattere il presunto business dell’accoglienza, si sono invece poste le basi perché questa prosperasse.

1. Accoglienza: a chi conviene davvero la politica dei Grandi centri?
L’Aumento consistente del numero di stranieri irregolari e le difficoltà nell’applicazione dei nuovi bandi per la gestione dei centri da parte delle Prefetture, non sono gli unici effetti dei Decreti Sicurezza voluti da Salvini.

Secondo il rapporto “La sicurezza dell’esclusione – Centri d’Italia 2019”, realizzato da ActionAid e Openpolis il 64 per cento dei posti nei centri di accoglienza a Milano è in centri di grandi dimensioni, dato che raggiunge l’83 per cento a Roma.

“Per come sono costruiti i bandi, di fatto l’accoglienza diffusa viene sacrificata e diventa praticamente impossibile”, suggerisce il ricercatore Ispi Matteo Villa.

Mentre Redattore Sociale spiegava in questa inchiesta perchè il modello grandi centri aumenta il rischio di una nuova “mafia Capitale”, Antonella Nembri su Vita analizza l'abbandono del modello di accoglienza diffusa.

2. Ecco il testo del Memorandum Italia-Libia
Dopo il rinnovo del Memorandum con la Libia l’Italia chiede a Tripoli di modificarne il testo per venire incontro alle critiche di associazioni e organismi internazionali.

Dalla guardia costiera ai centri per migranti, su Redattore Sociale le principali novità del nuovo testo: 8 articoli con cui si sottolinea la “forte comune determinazione a collaborare per trovare una soluzione ai flussi di migranti irregolari e controllare i confini”.

Tra le proposte inoltre, quella di rilasciare le donne e i bambini che sono detenuti all’interno dei centri di accoglienza, evacuando i campi che potrebbero essere coinvolti in azioni militari. 

Il giudizio sul rinnovo dell’accordo e sulle modifiche chieste successivamente dal governo italiano non può non tenere presente della situazione in Libia, paese in guerra e in cui non può essere in nessun modo assicurato il rispetto dei diritti umani.

Ma come è stato accolto il nuovo testo? Scrive Nello Scavo su Avvenire che il nuovo testo “suggerisce una lettura tra luci e molte ombre. Si parla di diritti, ma con la lingua dei soldi”.


Nessun passo avanti, invece per Agi. “Non sono delle vere modifiche, è solo un tentativo di arginare una situazione fuori controllo, di totale violenza e abusi” dichiara Gianfranco Schiavone, vicepresidente di Asgi, a Eleonora Camilli


Violazione dell’obbligo di soccorso in mare, permesso tacito alle forze libiche di riportare i migranti nei centri di detenzione della terraferma dove i loro diritti sono violati, mancata approvazione da parte del Parlamento: sono solo alcuni delle principali violazioni del Memorandum. Asgi le elenca tutte qui.

3. La giunta del Senato autorizza il processo per Salvini
Mercoledì scorso il Senato della Repubblica ha autorizzato il processo a carico dell’ex Ministro Matteo Salvini per il caso Gregoretti del 31 luglio 2019.

 Il Tribunale dei ministri contestava l’ipotesi di sequestro di persona a danno dei 131 migranti rimasti per 4 giorni sulla nave militare prima dello sbarco ad Augusta.

 Come spiega Andrea Gagliardi su Il Sole 24 ore, il processo ripartirà da Catania dove  Salvini potrebbe rischiare una condanna fino a 15 anni.

 Intanto il leader della Lega deve difendersi da una nuova accusa in relazione sempre all’ipotesi di sequestro di migranti: la Giunta delle immunità parlamentari dovrà giudicare l’ex ministro per il caso Open Arms.

4. Pronte le modifiche ai Decreti sicurezza?
Ridurre da 180 a 120 i giorni di massima permanenza nei Cpr per chi deve essere rimpatriato, ma ancora multe per le Ong anche se più basse (non supereranno i 50 mila euro) e non faranno scattare automaticamente la confisca della nave.

 Queste - secondo quanto ricostruito da Fiorella Sarzanini sul Corriere della Sera - le principali proposte di modifica ai decreti Salvini su cui la maggioranza tenta di raggiungere l’accordo. 

 Ma anche il ritorno dell’iscrizione anagrafica e il ripristino della protezione umanitaria  per alcune categorie a rischio.

Niente più abolizione quindi, la strada tracciata sembrerebbe quella di smorzare alcuni dei punti più controversi, mentre intanto i numeri di arrivi (qui dati Frontex elaborati da Cir)  e accoglienza sono completamenti diversi da quelli per cui si era giustificato la necessità di decreti d’urgenza.

La Coalizione italiana libertà e diritti civili aveva analizzato tutti i profili di incostituzionalità dei decreti qui.

5. Devoluciones en caliente: sulla controversa sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che da ragione alla Spagna
Respingimenti sommari verso il Marocco di migranti che scavalcano le altissime recinzioni che circondano Ceuta e Melilla. In Spagna le chiamano devoluciones en caliente e da sempre sono stati al centro di forte critiche da parte di associazioni e difensori dei diritti umani. Ora però una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo da ragione alla Spagna.

“I migranti respinti il 13 agosto 2014 furono semplicemente rifiutati alla frontiera, non espulsi dopo essere già entrati in Spagna. La sentenza di giovedì della Corte di Strasburgo ha stabilito che non ci fu violazione delle norme europee e internazionali perché i migranti che tentarono di saltare la valla si misero loro stessi in una situazione illegale, perché provarono a entrare in territorio spagnolo in forma non autorizzata, mentre erano disponibili altre forme legali per entrare in Spagna e chiedere una protezione”, così riassume la sentenza il Post.

6. Si intensificano le espulsioni di migranti in Francia
Aumentano i numeri di migranti espulsi, mentre queste si fanno più brutali: è la denuncia degli attivisti che arriva da oltralpe dove le deportazioni nel 2019 sono aumentate del  20.6% rispetto all’anno precedente.

“In questo quadro si inserisce la notizia del rimpatrio, Il 28 gennaio 2020, di 31 persone, 8 famiglie di origine albanese, allontanate da Tolosa e deportate a Tirana con un aereo noleggiato dall’agenzia europea di controllo delle frontiere Frontex” di cui da notizia Melting Pot in questo articolo a cura di Federica Occhipinti.

7. A Crotone un nuovo arresto per torture avvenute in Libia
Lo scorso 11 febbraio la polizia di Crotone, ha arrestato un cittadino libico accusato di aver torturato migranti mentre questi si trovavano  in un centro di detenzione in Libia.

Il giovane, secondo le testimonianze di altri migranti raccolte dalle forze dell’ordine, sarebbe conosciuto come Peter ed era in Italia dallo scorso Dicembre.

8. L’operazione Sophia (quel che ne resta) chiuderà a Marzo
"È stata raggiunta un'intesa tra tutti i Paesi dell'Ue per una missione che blocchi l'ingresso delle armi in Libia. Non si tratta della missione Sophia, la missione Sophia non esiste più”. È quanto dichiarato dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio - e riportato da Repubblica - al termine della riunione dei ministri degli esteri dell’Ue.

L’Operazione Sophia terminerà quindi il prossimo marzo, ma forse è meglio dire che terminerà quello che restava dell’originale missione pensata nel 2015 per il salvataggio in mare.

L’Operazione nata oramai 5 anni fa dalla volontà del governo italiano, nel tempo era stata depotenziata a causa di critiche e mancato coinvolgimento dei partner: basti pensare che negli ultimi mesi non poteva fare più affidamento su mezzi navali, ma soltanto su aerei.

9. Dalla sanatoria oltre un miliardo per le casse dello Stato
Si stima che nel nostro paese siano  200 mila persone:sono gli stranieri non comunitari senza permesso di soggiorno che lavorano nelle case degli italiani come colf, badanti e baby sitter. Numero che secondo la Fondazione Ismu nel 2019 ha raggiunto le 562 mila unità.

“Secondo le stime della Fondazione Leone Moressa, un provvedimento di regolarizzazione, oltre a inserire in una cornice di legalità i lavoratori già presenti in Italia, potrebbe portare nelle casse dello Stato nuove entrate per 1,2 miliardi di euro, tra Irpef e contributi previdenziali”. Nell’articolo di Valentina Melis su Il Sole 24 Ore tutti i grafici e le informazioni necessarie per capire perché da una eventuale sanatoria guadagneremo tutti.

10. La Grecia sospende la costruzione di nuovi centri di detenzione per migranti nelle isole
La Grecia blocca i recenti progetti per la costruzione di nuovi centri di detenzione nelle isole di fronte alle coste turche, dopo che le proteste dei residenti che temono diventino permanenti sono sfociate in manifestazioni ad Atene.

Il governo  di centro-destra ha annunciato che prolungherà i colloqui con le autorità regionali per sostituire i campi all'aperto. "Metteremo in attesa le requisizioni", ha detto lunedì il ministro per gli affari migratori, Notis Mitarachi, "continueremo a parlare fino a venerdì di questa settimana con l'obiettivo di giungere a una soluzione". Ne parla Elena Smith su il The Guardian.



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