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L’Europa continua a violare i diritti dei migranti

        
       Foto via Twitter/Sea Watch International

Mentre l’Italia è stata accusata di aver coordinato un respingimento illegale verso la Libia, a Lesbo, le autorità greche continuano a reprimere i diritti fondamentali delle persone migranti rinchudendole in centri di detenzione.



1. L’Italia coordina il respingimento in Libia

La Ong Sea Watch ha denunciato un respingimento di 27 persone migranti riportate in Libia dalla nave mercantile P Long Beach.

“A sostegno di questa tesi la prima organizzazione ha pubblicato un audio registrato dal suo aereo Sea-Bird in cui il comandante del mercantile afferma di essere in contatto soltanto con le autorità di Roma e non con quelle di Tripoli”, riporta il giornalista Giansandro Merli su Il Manifesto.

Nonostante la Guardia Costiera italiana abbia respinto le accuse, “nel video pubblicato da Sea Watch in cui la ong comunica con la petroliera, la stessa riferisce che gli ordini li ha presi solo dalle autorità italiane. E che contatti con le autorità libiche, fino a quel momento, non ce ne sono stati”, riporta il giornalista Franz Baraggino su Il Fatto Quotidiano.

Nel frattempo, altre 500 persone,  considerate inizialmente disperse, sono state ritrovate in Libia: “una barca che trasportava 500 persone, tra cui un neonato nato, è stata respinta in Libia, dove i passeggeri sarebbero imprigionati a Bengasi, secondo Alarm Phone”, riporta Info Migrants.


2. Strage di Cutro: svolta imminente sui mancati soccorsi

Mentre è ormai calata l’attenzione su quanto avvenuto a Cutro nel mese di febbraio, l’indagine sui mancati soccorsi continua ad andare avanti.

Il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia ha infatti affermato che ci sarebbero svolte importanti a riguardo: “[...] Alle viste c'è una svolta imminente nell'accertamento di eventuali responsabilità a carico di chi, la notte del 25 febbraio, applicando pedissequamente le ultime regole scritte dal governo Conte I con Salvini al Viminale, valutò che si dovesse avviare un'operazione di polizia e non un evento di ricerca e soccorso senza far uscire in mare mezzi adeguati alla ricerca del barcone che era stato fotografato e segnalato da un aereo di Frontex e che poi sarebbe naufragato sei ore dopo su una secca a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro”, riporta la giornalista Alessandra Ziniti su Repubblica.

Nel frattempo, stando alle analisi di esperti ed esperte legali, il Decreto Cutro si rivela essere un disastro per i diritti delle persone migranti: “mi hanno detto che non possono darmi la protezione speciale perché questo permesso non si fa più, non mi hanno voluto scrivere nulla nero su bianco e mi hanno mandata via[...]. Senza permesso, Adriana non può spostarsi liberamente, lavorare (se non in nero), fare richiesta di residenza o andare da un medico, e lo stesso vale per i suoi figli. Da quando è in Italia nessun dottore l’ha mai visitata, perché il permesso per assistenza di minori che aveva non glielo permetteva”, riporta la giornalista Alice Dominese su Domani.


3. Respingimenti, detenzione e violenza a Lesbo

La Ong Medici Senza Frontiere (Msf) denuncia nuove e gravi violazioni ai danni delle persone migranti a Lesbo, in Grecia.

“Diversi pazienti hanno raccontato al personale di Msf di essere stati intercettati e respinti con la forza in mare [...]. Quando veniamo avvisati di persone appena arrivate che necessitano urgentemente di assistenza medica, passiamo ore - a volte giorni - a cercarle perché spesso si nascondono nelle foreste", afferma Nihal Osman, coordinatore di Msf a Lesbo. Le persone che gli operatori e le operatrici di Msf riescono a trovare raccontano di aver incontrato uomini a volto coperto che si fingevano di essere medici per ottenere la loro fiducia, o come recentemente riportato nell'articolo del New York Times, di fingersi personale di Msf. Non mancano tattiche brutali di deterrenza “i bambini appartenenti a famiglie a cui è stata negata la protezione internazionale sono stati privati ​​dei loro numeri di previdenza sociale, rendendoli non idonei a ricevere le vaccinazioni di base, violando i loro diritti”, denuncia ancora Msf.

Infine, a seguito di un naufragio nell’Egeo, si stima che siano morte tre persone migranti e che almeno una dozzina di queste ultime sia dispersa, denuncia l’Aegean Boat Report:


4. Erdoğan vince le elezioni in Turchia

Recep Tayyip Erdoğan vince di nuovo le elezioni dopo un ballottaggio presidenziale senza precedenti contro l'avversario Kemal Kılıçdaroğlu.

“Con il 99,43% dei voti contati, l’autorità elettorale turca ha annunciato che Erdoğan ha ottenuto il 52,14% dei voti, mentre Kılıçdaroğlu ha ottenuto il 47,86% dei voti. Con uno scarto di oltre 2 milioni di voti tra i candidati, i voti ancora da contare non cambierebbero il risultato, ha affermato Ahmet Yener, capo del consiglio elettorale”, riportano i giornalisti Ruth Michaelson e Deniz Barış Narlı sul Guardian. 

In entrambi i casi, uno degli argomenti maggiormente utlizzati per ottenere consensi è stato il tema dell’immigrazione: “non so cosa accadrà dopo le elezioni”, ha detto Habib, 23 anni, il cui nome è stato cambiato per proteggere la sua identità. Loro [i politici] dicono di voler rimandare indietro tutti i siriani. Soffriamo tutti di ansia in questo periodo”, ha detto l'uomo che è stato sfollato otto anni fa a causa della guerra in Siria e che attualmente risiede a Istanbul”, riporta la giornalista Ylena Gostoli su Al Jazeera.


5. Migranti bloccati al confine tra Bielorussia e Polonia

Un gruppo di circa 30 migranti richiedenti asilo, compresi bambini piccoli, è rimasto bloccato al confine tra Polonia e Bielorussia per tre giorni, riporta la giornalista Monika Scislowska su Abc News.

“Sebbene i migranti si trovassero fuori dal muro di confine della Polonia, gli attivisti del Grupa Granica (Gruppo di confine) hanno affermato che si trovavano in territorio polacco e che la Bielorussia non permetteva loro di tornare indietro. In Bielorussia, non sono al sicuro", ha detto l'attivista Marta Staniszewska. Le autorità bielorusse [...] hanno minacciato il gruppo di migranti dicendo che avrebbero fatto uso di violenza qualora fossero tornati indietro”. L'anno scorso, la Polonia ha eretto un muro di quasi 190 chilometri per impedire a migliaia di migranti provenienti dall'Asia e dall'Africa di entrare nel paese dalla Bielorussia. 


6. L’Ue punta a dare più soldi a chi accoglie di più

“Il negoziato per il Patto per la migrazione dell’Unione Europea prevede più soldi a chi accoglie più migranti. In vista del Consiglio Affari Interni in calendario per il prossimo 8 giugno si lavora all’ipotesi di definire la capacità adeguata di ogni paese nell’ospitalità. Con relative procedure di frontiera d’identificazione”, si legge su Open.

“La solidarietà obbligatoria servirà a rassicurare i paesi che sono più soggetti agli arrivi come l’Italia. Anche se sul punto c’è chi protesta, come la Polonia. Varsavia ha fatto sapere di non essere disposta ad accettare i ricollocamenti forzati dei migranti. La presidenza di turno della Commissione ha escluso l’ipotesi”.



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