Fortezza Europa continua a negare il diritto alla libertà di movimento
Foto via Twitter/Sea Watch
Mentre le ong Medici Senza Frontiere (Msf) e Sos Mediterranée soccorrono nuove persone nel Mediterraneo, la Grecia punta ad estendere il muro sul confine con la Turchia e il Regno Unito prevede di rinchiudere famiglie con minori nei centri di detenzione, oltre che usare la forza se ritenuto necessario.
1. Nuovi salvataggi sulla rotta del Mediterraneo Centrale
La Geo Barents, nave della ong Msf ha salvato 440 persone migranti (di cui 30 sono bambini) al largo di Malta. Nel frattempo, la Ocean Viking, nave della ong Sos Mediterranée, ha portato in salvo 92 naufraghi nel porto italiano di Salerno, riporta Info Migrants.
Il salvataggio al largo di Malta effettuato dalla Geo Barents ha richiesto 11 ore per via dell'alto mare e delle cattive condizioni meteorologiche, come è stato documentato dall’organizzazione Alarm Phone. Per quanto riguarda lo sbarco a Salerno, tra le 92 persone che sono state salvate ci sono 47 minori non accompagnati. L’equipaggio di Sos Mediterranée ha commentato affermando di essere “sollevato” per il fatto che le persone salvate siano ora al sicuro ma teme “per altre vite a rischio nel Mediterraneo centrale” mentre continuano i tentativi di fuga dalla Libia.
Infine, Sos Mediterranée ha condiviso la storia di Amadou, 17enne di origine guineana che è fuggito dalla Libia e che è stato soccorso dalla Ocean Viking. Racconta di essere stato rinchiuso in detenzione per ben tre volte, cercando di scappare almeno quattro volte.
2. La Grecia punta ad estendere il muro anti-migranti
Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha promesso di estendere ulteriormente il muro che attualmente attraversa tutto il confine terrestre del paese con la Turchia, si legge su Spectrum Local News.
Il muro attualmente si estende per 37,5 chilometri e il governo prevede di estenderlo di 35 chilometri nei prossimi 12 mesi. Più di 100 chilometri di muro si aggiungeranno a quello entro il 2026, hanno detto i funzionari del governo.
Come spiega il Consiglio Europeo per i Rifugiati: “ricordiamo che la strategia di “Fortezza Europa” aumenta le morti di persone che tentano di cercare protezione lungo i confini”.
3. Il Regno Unito prevede di usare la forza anche sui bambini se si oppongono al rimpatrio
Il Ministero dell'Interno ha affermato che il suo nuovo disegno di legge sull’immigrazione prevede che "famiglie e bambini che vengono illegalmente nel Regno Unito non saranno esentati dalla detenzione e dall'allontanamento”, riporta la giornalista Lizzie Dearden sull’Independent.
Steve Valdez-Symonds, direttore per i diritti dei rifugiati e dei migranti di Amnesty International UK, ha definito i piani del governo “terrificanti”. "Il disegno di legge mostra un [...] totale disprezzo dei diritti e del benessere dei bambini", ha aggiunto. "L'idea dell'uso della forza sui bambini da parte di questo dipartimento - o del personale di un'agenzia privata subappaltata dal Ministero dell'Interno - è terrificante".
James Wilson, il direttore di Detention Action, ha dichiarato all’Independent che il disegno di legge "porterebbe inevitabilmente a un maggiore uso della contenzione fisica" se raggiungesse il suo obiettivo di deportazioni di massa.
4. “Accesso negato”: esternalizzazione e militarizzazione delle frontiere
“Per almeno tre decenni, l'Ue e i suoi Stati membri si sono impegnati in un processo di "esternalizzazione", un'agenda politica con cui l'Ue cerca di impedire a migranti e rifugiati di mettere piede sul territorio esternalizzando i controlli alle frontiere verso Stati extra Ue”, riporta la ong Statewatch che nel suo nuovo rapporto Access denied: Secrecy and the externalisation of EU migration control racconta della securitizzazione delle frontiere europee.
Il nuovo patto dell'Ue sulla migrazione e l'asilo, pubblicato nel settembre 2020, ha proposto una serie di misure volte a intensificare la cooperazione internazionale con i Paesi terzi per fermare le migrazioni. Il rapporto contiene una serie di casi studio su tre Stati chiave per l'Ue – Bosnia-Erzegovina, Marocco e Niger: “la crescente esternalizzazione delle attività di controllo dell'immigrazione verso Stati terzi aumenta la probabilità che quegli stati commettano violazioni dei diritti umani”, si legge nel rapporto. Si tratta quindi di una “tacita approvazione [di questo modus operandi] dell'UE e dei suoi Stati membri”.
Nel frattempo, la sorveglianza di massa ai confini esterni è sempre più sofisticata: “veicoli subacquei, radar 3D, analizzatori di radiofrequenze, telecamere”, sono solo alcuni degli strumenti utilizzati dalle autorità di frontiera, riporta il giornalista Joshua Askew su Euronews. A questo si aggiunge “un aumento senza precedenti della violenza ai confini dell'Ue, tra cui percosse, svestizione forzata e violenze sessuali ai danni di persone migranti da parte di forze di polizia”.
5. Ancora xenofobia e violenza in Tunisia
A sei settimane dal discorso xenofobo del presidente tunisino Kais Saied ai danni delle persone migranti subsahariane, centinaia di queste ultime si sono accampate per protesta fuori dal quartier generale dell'agenzia delle Nazioni Unite per le Migrazioni (Oim), chiedendo un’evacuazione di emergenza.
In un reportage sul New Humanitarian, la giornalista Alessandra Bagec, racconta le esperienze delle persone migranti discriminate: "le nostre vite sono in pericolo", ha detto Josephus Thomas, un rifugiato politico del Sierra Leone, in piedi tra le tende improvvisate e le valigie preparate frettolosamente lungo il marciapiede della capitale, Tunisi”. E ancora “il mondo deve sapere che non siamo al sicuro in Tunisia”, ha detto Thomas, che era presente alle manifestazioni. “L'Europa non ci vuole, ma dobbiamo partire. Vorremmo andare in qualsiasi posto in Africa dove i diritti umani sono rispettati”.
La repressione dei migranti fa parte di una più ampia tendenza all'autoritarismo di Saied da quando è salito al potere nel 2019. “Due anni dopo, ha sospeso il parlamento, sciogliendolo completamente nel luglio 2022 per ottenere un potere quasi totale in quello che è stato descritto come un "auto- colpo di stato”, riporta Bagec.
6. Nuovo naufragio al largo della Tunisia
Almeno 23 migranti provenienti dall'Africa sub-sahariana sono ora dispersi dopo il naufragio di due imbarcazioni che sono affondate al largo della costa tunisina, si legge su Info Migrants.
“Nelle ultime settimane, decine di persone sono scomparse o sono decedute in ripetuti naufragi al largo delle coste tunisine. La Tunisia ha preso il posto della Libia come principale punto di partenza per le persone in fuga dalla povertà e dai conflitti in Africa e Medio Oriente nella speranza di una vita migliore in Europa” riporta il Guardian.
Il team di Open Migration
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